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Tvblog intervista Adriana Cantisani di English For Me in onda su DeaKids

E’ cominciato da qualche settimana su DeaKids il mini format “English For Me” condotto da Adriana Cantisani ogni giorno a partire dalle 9.00 di mattina, e nato con lo scopo di insegnare la lingua inglese ai bambini. Tvblog ha incontrato l’insegnante e la tata televisiva tanto amata da mamme e bambini e le ha posto

pubblicato 22 Dicembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 10:06


E’ cominciato da qualche settimana su DeaKids il mini format “English For Me” condotto da Adriana Cantisani ogni giorno a partire dalle 9.00 di mattina, e nato con lo scopo di insegnare la lingua inglese ai bambini. Tvblog ha incontrato l’insegnante e la tata televisiva tanto amata da mamme e bambini e le ha posto qualche domanda sul suo metodo di lavoro e sui programmi tv che insegnano l’inglese ai più piccoli.

Come hai vissuto il passaggio da tata al doppio impegno di tata e insegnante?

Veramente la domanda dovrebbe essere formulata al contrario. Sono insegnante da oltre vent’anni! Non mi pesa affrontare nuovi impegni. Sono sempre pronta a nuove sfide, che per me sono linfa vitale. Amo molto FARE. Per quanto mi piaccia il weekend e riposarmi, non vivo l’idea di tornare al lavoro il lunedì come “ahhhhh, domani è lunedì.” Per me diventa: “che bello! Domani è lunedì!” Mi piace tanto il lunedì quanto il sabato… forse perché veramente amo il mio lavoro.


Si può insegnare una lingua straniera in televisione?

Insegnare è una parola grossa e nessun mezzo audio-visivo potrà mai sostituire la persona fisica. Certo, con la tv possiamo avvicinare il bambino a una nuova lingua. Guardando un programma come “English For Me” il bambino impara:

– che esiste un modo di comunicare diverso a quello che conosce già

– i suoni della nuova lingua

– a riconoscere la ritmica della nuova lingua

– a riconoscere alcuni vocaboli che associa a delle immagini

Come nasce il tuo metodo di insegnamento English is Fun?

Nasce dalla passione che ho per i bambini e dagli oltre 25 anni di esperienza nell’insegnamento dell’inglese. Nasce dall’idea che il bambino è un bambino a 360° e che è in costante evoluzione. Il metodo English is Fun! propone attività atte a sviluppare le naturali abilità di apprendimento del bambino della sfera fisica, sociale, emotiva, cognitiva, musicale e creativa.

Quali elementi avete aggiunto o tolto per adattarlo alla tv?

Con English is Fun! i bambini creano tante cose utilizzando la plastilina, le tempere e altri materiali di recupero. Veramente hanno “le mani nel sacco” in tutto quello che fanno.

Sei ferma e determinata ma sei dotata anche di dolcezza e mimica straordinarie. Per accaparrarsi l’attenzione dei bambini è semplice o c’è una tecnica particolare di cui ci vuoi parlare?

Non saprei rispondere. Così come mi vedete in tv sono veramente. Non mi accorgo della mia mimica facciale anche se sicuramente ce l’ho visto che spesso durante “l’intervista alla Tata” durante il programma “Sos Tata” la regista mi dice spesso “Hai gli occhi in fuori, puoi rimetterli dentro grazie?” So che scherza ma mi prendono tutti in giro per gli occhi “che parlano.” Beh, nel mio caso sicuramente sono un bene! Penso che la cosa principale per accaparrare l’attenzione del bambino è credere al 100% in quello che fai e amare al 100% quello che fai. Da lì si parte, poi bisogna assicurarsi di comunicare con loro in maniera che possano capire per non minare la loro autostima e non farli sentire frustrati. Il resto è tutto discesa.

“Dora l’esploratrice” è un cartoon prodotto da Nickelodeon nato per insegnare una lingua straniera ai piccoli. Il programma mi sembra che utilizzi una tecnica simile alla tua. Stimolare con paroline straniere alternate a parole italiane i bambini a interagire. Secondo te cartoni animati del genere riescono a far imparare una lingua straniera ai piccoli e che differenza c’è rispetto al tuo programma?

Come ho detto prima, insegnare è una parola grossa. Ho visto Dora una volta e la differenza più grande che ho potuto notare è nel COME si utilizza la lingua. In Dora l’inglese viene introdotto con qualche parolina qua di là. In “English For Me” io parlo solo in inglese e Teo parla solo in italiano. Sempre.

Secondo te, quali sono gli ingredienti per un programma per bambini in età prescolare di successo?

La professionalità e la conoscenza di chi sta dietro al programma. In questa avventura siamo DeAgostini, Chicco ed English is Fun! (ovvero, la sottoscritta visto che EIF è un metodo da me creato.) Need I say more?

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