TV E UNITA’ D’ITALIA (3)- Nazionalismo cretino e retorica insopportabile?
Tra pochi giorni tocca al 2011 bussare alla porta del tempo e della storia. Come si ricorderà, forse, il 14 e il 24 settembre Tv Blog pubblicò due miei post dedicati al 150 anni dell’Unità d’Italia. Scrissi che speravo, riferendo alla presentazione del mio docufilm “Concerto Italiano” nella serata di inaugurazione del Prix Italia, che
Tra pochi giorni tocca al 2011 bussare alla porta del tempo e della storia. Come si ricorderà, forse, il 14 e il 24 settembre Tv Blog pubblicò due miei post dedicati al 150 anni dell’Unità d’Italia. Scrissi che speravo, riferendo alla presentazione del mio docufilm “Concerto Italiano” nella serata di inaugurazione del Prix Italia, che questa ricorrenza non finisse per annegare in un “minestrone avvelenato” variamente “avvelenato”.
Mi auguro, e ci auguriamo, che non sia così’. I segni non sono dei migliori, o meglio sono pochi e confusi. Sui giornali sono stati pubblicati poco9 prima di Natale resoconti e polemiche sulla giornata dedicata ai 150 anni al Festival di Sanremo, qualcuno ha denunciato iniziative da “karaoke” e da “arlecchinata”.
Sempre in quei giorni si è saputo che Giovanni Minoli, direttore di “RaiStoria”, incaricato della programmazione tv sulla ricorrenza, ha disertato la conferenza stampa degli annunci del prossimo Festival sanremese. Per protesta?
Sono premesse non positive. Come non lo sono le “notizie” di silenzi e di ritardi sulle iniziative in tutta Italia per ricordare gli eventi e il significato storico del Risorgimento e dell’Unità.
Senza indicare responsabili e senza ulteriori malumori o maleandazzi della vigilia dell’Unità, vorrei sperare in chiarimenti e in programmi chiari e seri. Dovunque.
Tornerò sul’argomento. Ma mi piace concludere qui con una citazione di una frase di Indro Montanelli, già ricordata nel nostro Tv Blog. Alla domanda, fatta negli anni 8o, su cosa pensasse del nazionalismo e del patriottismo italiano, Montanelli rispose con poche e sentire parole. Disse: “Il nazionalismo spesso decade a nazionalismo cretino; e il patriottismo, in se sentimento nobile e giustio, fa presto a scadere a retorica insopportabile”!.
Non c’è da nulla da aggiungere. Se non che mi aspetto, ci aspettiamo, per l’ormai vicino 2011, qualcosa di valido, di serio, un bilancio del passato profondo e un confronto storico aperto onestamente al futuro.
Alla prossima puntata. Con una tribuna politica televisiva a cui partecipa Giuseppe Garibaldi. Imperdibile.
Vi aspetto.
Italo Moscati