Attenti a quei due: finto ritmo per un pubblico che non cerca sorprese. Max Giusti mattatore a fatica
Il risultato di questa prima puntata di “Attenti a quei due” non è il massimo. Ed immaginiamo che, con il debutto scoppiettante di Insinna su Canale 5, gli ascolti non siamo benevoli per Fabrizio Frizzi e Max Giusti che, nonostante il garbo e la professionalità che dimostrano (anche nel momento “Carramba” i due si raccomandano
Il risultato di questa prima puntata di “Attenti a quei due” non è il massimo. Ed immaginiamo che, con il debutto scoppiettante di Insinna su Canale 5, gli ascolti non siamo benevoli per Fabrizio Frizzi e Max Giusti che, nonostante il garbo e la professionalità che dimostrano (anche nel momento “Carramba” i due si raccomandano “discrezione” l’un l’altro), non riescono a decollare.
Il ritmo c’è, ma è un ritmo di plastica, fatto giusto per non cadere nella critica che di solito si fa ai programmi di Raiuno. Non ci si perde in momenti di incertezza, ma l’insieme di format a cui si vuole fare onore disperde lo show stesso, che diventa una sorta di gioco tra pochi, come quelli che si facevano da bambini, quando si giocava a “facciamo che io sono…”. La mancanza di ospiti “grossi”, inoltre (Romina Power, che non si fa vedere spesso, è stata bruciata nel giro di poco), fa sì che la voglia di seguire lo show venga meno, in attesa di una vittoria che porta una cena ad uno dei due protagonisti e basta.
I momenti di “sfida” e di battibecco sono troppo scritti: certo, tra i due conduttori non c’è una vera rivalità, ma le battute che si fanno l’un l’altro sono così recitate che perdono tutta la loro simpatia. Ed a questo proposito, Max Giusti, che abbiamo sempre visto estroverso e libero di muoversi in “Affari Tuoi”, qui sembra faticare, costretto nel ruolo del conduttore. I momenti in cui improvvisa (o prova a farlo) vengono smorzati dal ritmo di cui sopra. Forse sarebbe stato meglio fare meno prove e dargli più spazio, coinvolgendo ovviamente il co-conduttore.
Attenti a quei due, prima puntata
Forse è proprio questa tensione voluta dal programma tra i due contendenti che impedisce loro un’interazione totalmente libera e veramente in sintonia. Il “face-to-face” (senza l’aiuto di una squadra fissa) non funziona: Giusti e Frizzi non sono una coppia collaudata da anni e non possono permettersi di giocare tra di loro come facevano Columbro e la Cuccarini ai tempi di “Buona domenica”.
Inoltre, una preoccupazione: questa è la prima puntata di sei. Essendo sempre Frizzi e Giusti a condurre anche nelle prossime settimane, il rischio noia diventa sempre più alto. Non sarebbe stato forse meglio una conduzione unica per puntata, avvicendando coppie diverse e proponendo una serie di conduzioni che avrebbero dato più curiosità?
“Attenti a quei due” nasce come idea divertente, ma non da sabato sera di Raiuno. Frizzi e Giusti hanno deciso di…darsi allo sbaraglio, accettando un programma dove le loro doti non vengono mai messe davvero in risalto. E le lame dell’auditel rischiano di ferirli di più di quelle dei coltelli che hanno rifiutato di vedere lanciate addosso a fine puntata.