Amici (di nuovo) light: la Gialappa’s sdogana “il prof zimbello”. E Zerbi si riprende la scena
Amici, quest’anno, ha cambiato veste (o bisognerebbe dire più propriamente vestitino’) duemila volte. La decima edizione era partita all’insegna della meritocrazia e al tempo stesso della parità tra concorrenti, oltre che tra le due categorie: dopo i troppi privilegi accordati ai partecipanti dello scorso anno, specialmente ai cantanti, si era cambiato registro lasciando che a
Amici, quest’anno, ha cambiato veste (o bisognerebbe dire più propriamente vestitino’) duemila volte. La decima edizione era partita all’insegna della meritocrazia e al tempo stesso della parità tra concorrenti, oltre che tra le due categorie: dopo i troppi privilegi accordati ai partecipanti dello scorso anno, specialmente ai cantanti, si era cambiato registro lasciando che a giudicare fossero dei commissari esterni imparziali.
Risultato? Un inizio di daytime tanto puntuale quanto sonnacchioso, che non intercettava più il pubblico di ragazzini. Intanto le settimane sono proseguite velocemente e, mentre i ballerini si sono rivelati tanto impeccabili quanto inattaccabili, i cantanti si sono distinti per mancanza di personalità (di qui, la necessità dei duetti sollevappeal al serale). Non a caso, le stesse case discografiche non hanno fatto più a gara, sin dagli speciali del sabato, per contendersi i propri beniamini. E la compilation ha tardato ad uscire, visti anche degli inediti non proprio illuminati.
Il meccanismo è, così, cambiato ancora. Dopo lo spadroneggiare dei “tecnici”, che avevano ucciso Amici come trasmissione televisiva riducendola a un diplomificio senz’anima, sono tornate alla ribalta le liti tra i professori. In particolare, si è raggiunto un punto di non ritorno nella puntata di sabato scorso, con insegnanti che sono arrivati a fare a gara di visibilità in onda (Zerbi e Jurman) e a confrontare i rispettivi curriculum per dimostrare chi fosse più raccomandato (Cannito e Celentano). Insomma, un’aria pesante qui etichettata con la formula di ‘mobbing show’, rischio subito esorcizzato dalla conduttrice più trasformista di tutte:
La De Filippi stessa, infatti, aveva ammesso che si stava sconfinando. Mentre nella puntata di oggi ha anticipato l’ennesima inversione di tendenza:
“Dobbiamo tutti imparare nella vita a prenderci meno sul serio”.
E’ questa la motivazione della nuova “linea comica” di Amici, ovvero il co-branding appena attuato con il marchio Mai dire targato Gialappa’s. Dopo troppo tempo in cui Amici si stava facendo contagiare dall’X Factor, in quanto a supponenza e puzza sotto al naso, la trasmissione ha recuperato il suo spirito light originario affidandosi al trio più dissacrante della tv.
A fare il miracolo la presenza di Diana De Bufalo, uno dei pochi personaggi di forte impatto delle ultime annate di Amici che ha dimostrato, più che un talento canoro, un grande potenziale televisivo.
In più, se pensate al rapporto privilegiato che lega la Gialappa’s a Rudy Zerbi (furono loro a sdoganarlo come opinionista demenziale a Rai Dire Sanremo, su Radio2), è l’ex discografico il vero artefice di questo sodalizio televisivo. E la stessa Gialappa’s, nelle peggiori battutacce, ha in serbo sempre un fondo di verità. Basti pensare a come oggi, in un intervento fuori campo durante la puntata, ha definito Rudy:
“Non essendo esperto in musica è esperto di ironia, essendo zimbello”.
Insomma, la marketta di Mai dire Amici è inevitabile ma la De Filippi si zittisce di fronte alla Gialappa’s, forse perché ha paura di esserne presa ugualmente di mira. In ogni caso, è definitivamente sdoganato il prototipo di ‘prof zimbello’ perché Amici ritrovi la chiave cialtrona delle origini. E non è un caso, forse, che questo basso profilo di ritorno coincida con la dipartita di Luca Jurman.
Dopo essere stato accantonato dal programma, in virtù dello strapotere dei discografici, ultimamente Jurman era stato nuovamente messo nell’angolo a favore dello sdoganamento televisivo di Zerbi. Ora che Zerbi “ne è uscito vincitore”, in termini di quella stessa visibilità che a lui sta a cuore (altrimenti non avrebbe lasciato la Sony per Italia’s got talent), il vocal coach non avrebbe mai accettato di finire nel mirino satirico della Gialappa’s. Perché a volte la professionalità non è semplicemente un prendersi troppo sul serio, ma uno scudo contro le insidie della televisività.
Pensate al maestro Garofalo, che quest’oggi si è sentito dare dai Gialappi’s del boss da banda della Magliana senza battere ciglio, anzi dimostrando pure di stare al gioco. Perché il segreto di Amici è questo (e non a caso l’ascolto è tornato a brillare): la paraculaggine, la stessa che ha visto oggi i due insegnanti di classico farsi regali di fosforo a vicenda in un clima dei più goliardici.
A tutto questo bisogna aggiungere un tocco di zucchero con la novella Mary Poppins, che spadroneggia con i suoi nonsense. Anche su di lei la Gialappa’s, scherzando, non mente:
“Diana, sei più falsa di Giuda”.
In compenso, va dato atto alla De Filippi che non si arrende mai, pur di migliorare in corsa i suoi programmi. Peccato che un’edizione di Amici non possa passare dalla più acerrima disciplina e cupezza – tra implacabili stelline e meccanismi macchinosi – a un ‘buttiamola in vacca’ simile: più coerenza non sarebbe male.