Mai dire Amici è il vestitino (cheap) di Zerbi: Diana Del Bufalo sprecata più della Gialappa’s
Aprire Amici a un nuovo pubblico e, di conseguenza, a una chiave di lettura più convergente, come il Grande Fratello, si può? A tentare questo miracolo, visto che stiamo parlando del programma più targettizzato di Canale 5 (se non sai cos’è il vestitino sei tagliato fuori e non puoi inserirti in medias res), il trio
Aprire Amici a un nuovo pubblico e, di conseguenza, a una chiave di lettura più convergente, come il Grande Fratello, si può? A tentare questo miracolo, visto che stiamo parlando del programma più targettizzato di Canale 5 (se non sai cos’è il vestitino sei tagliato fuori e non puoi inserirti in medias res), il trio più paraculamente acido della tv italiana, la Gialappa’s Band.
Ormai non c’è reality che le ex menti di Mai Dire Gol non abbiano messo a setaccio. Con una differenza: quando erano “autonomi” e trasversali in Mai dire Reality loro lo avevano accuratamente risparmiato, parodiando Operazione Trionfo, Music Farm, persino Reality Circus ma mai Amici.
Insomma, per dieci anni non si erano mai sognati di “sfottere” lo show, forse perché “non autorizzati”. E infatti si è visto, da “fuori target” quali sono, che del programma non hanno mai visto un bel niente (lo dimostra l’assenza di materiale d’archivio) e non ne conoscono realmente personaggi e dinamiche. Eppure, è proprio il caso di dirlo, mai dire mai. Perché, se un’edizione ti dà in pasto il personaggio perfetto “da Gialappa’s”, come si può rifiutare Mai Dire Amici?
Mai Dire Amici – prima puntata del 9 febbraio 2011
Per quest’anno il destino ha voluto che Diana Del Bufalo fosse la vittima sacrificale perfetta, degna erede dell’Alessia Marcuzzi che fu, dai modi svaniti e ruspanti. Una che, nell’era della discografia mordi e fuggi, dei musical aboliti e delle borse di lavoro Tezenis, non ha modo per essere realmente valorizzata (e non a caso è stata tra le prime eliminate).
Di qui il folle connubio tra due marchi assolutamente antitetici: da una parte Amici, il talent a misura di teenager ma a eterna caccia ora di meritocrazia ora di consenso televisivo, dall’altra la Gialappa’s, abituata a commentare scenette hot o discorsi nonsense da reclusi forzati.
Il risultato è che a rimetterci più di tutti è proprio lei, l’unica star della decima edizione di Amici che non ha trovato una vera collocazione nel programma e, perciò, ne ha avuto un altro su misura. Peccato che Diana meritasse molto di più di venti minuti risicati e assolutamente raffazzonati, mandati allo sbaraglio in una collocazione esposta come quella delle 23.00 infrasettimanali.
Salvo aleggiare nella scuola con un copione che fa rimpiangere la sua spontaneità, ricevendo sfottò random, Diana non ha avuto realmente modo di dimostrare qualcosa in più, per sperare in un suo vero futuro televisivo che la renda credibile, anziché personaggino usa e getta.
D’altro canto, Mai Dire Amici si è rivelato una striscia degna della sperimentazione di La5. A sopperire alla totale assenza di materiale inedito, essendo un format dell’ultima ora, degli inserti in studio che hanno visto come “co-protagonista”, al fianco della svampita Diana, il suo amore proibito, Rudy Zerbi. Lo stesso che commentava Sanremo con la Gialappa’s in radio e che, finalmente, ci fa capire quale fosse il suo intento come neo-prof: Mai dire Amici sembra il suo vestitino, perché calza perfettamente sul suo ego di divo mancato.
Poi non si dovrebbe parlar male degli assenti, a meno che non si tratti di Luca Jurman che ha lasciato Amici proprio per sottrarsi allo strapotere catodico di Zerbi. La Gialappa’s, forse perché “di parte” e vecchia amica di Rudy, sembra assecondare il punto di vista di quest’ultimo, costruendo delle parodie anti-metodo Jurman (che sembrano un po’ i servizi dei tg a favore di Berlusconi).
Infine, nella puntata di Mai dire Amici appena andata in onda avrete notato come – per la prima volta nella sua storia satirica – il trio più irriverente della tv ha “evitato” la conduttrice del programma da parodiare. Ripercorrere le gaffes più o meno involontarie e le staffilate di Maria, con quello stile persecutorio dei tempi d’oro: questo sì che sarebbe stato “originale”. E invece la De Filippi non si tocca.
Alla fine, di questa prima puntata, resterà l’esordio, fintamente scherzoso e ironicamente autentico:
“Amici sembra un po’ un manicomio, gente che piange, gente che litiga, gente che non sa quello che dice. Un sacco di parolacce. E Garofalo sembra uscito dalla banda della Magliana”.
E il riso si fa amaro.
