Watson, il supercomputer che batte gli umani a Jeopardy (video)
Siamo ancora lontani dai robot di Asimov, dall’R2-D2 di “Guerre Stellari” e dai Cyloni di “Battlestar Galactica” (ma potremmo anche citare Bender di “Futurama” e non solo lui), tanto per fare degli esempi di cosiddette intelligenze artificiali. Quello a cui si sta assistendo in questi giorni nella tv americana, però, è degno di nota. Parliamo
Siamo ancora lontani dai robot di Asimov, dall’R2-D2 di “Guerre Stellari” e dai Cyloni di “Battlestar Galactica” (ma potremmo anche citare Bender di “Futurama” e non solo lui), tanto per fare degli esempi di cosiddette intelligenze artificiali. Quello a cui si sta assistendo in questi giorni nella tv americana, però, è degno di nota. Parliamo del supercomputer Watson, ideato nel corso di sette anni dalla IBM e che, da lunedì ad oggi, è uno dei concorrenti del famoso quiz “Jeopardy”.
Lo show, per l’occasione, ha richiamato due dei suoi più grandi concorrenti, ovvero Ken Jennings (vincitore di 74 partite e di 2,5 milioni di dollari) e Brad Rutter (che si è portato a casa più di tre milioni di dollari), che stanno sfidando in questi giorni la macchina, dalla potenza pari a 2.800 computer. Nessuna connessione ad internet per Watson (sarebbe troppo facile altrimenti), ma la capacità di cercare la soluzione al problema che gli viene posto velocemente e con massima precisione attraverso le informazioni che ha raccolto in questi anni. La difficoltà è maggiore rispetto ai solito quiz, perchè in “Jeopardy” non bisogna dare una risposta, ma trovare la domanda giusta alla definizione che viene data dal conduttore.
Non solo: Watson riesce a percepire i toni della voce di chi gli sta accanto, catturando così indizi ed elementi necessari per rispondere correttamente. Insomma, il computer della IBM (che prende il nome dal fondatore Thomas J. Watson) va oltre il sistema binario, ai singoli valori della risposta affermativa e negativa, cercando di simulare il ragionamento umano, migliorando però in velocità e precisione. Così, dopo più di cinquanta test con vari concorrenti del quiz, ed un provino vero e proprio fatto davanti agli autori, Watson è entrato in scena.
Il risultato? Fino alla seconda puntata delle tre in cui Watson giocherà (e che stanno avendo ascolti record per il quiz), quest’ultimo ha vinto 35.734 dollari, Rutter 10.400 e Jennings 4.800. Il computer ha risposto esattamente a quiz di vario argomento, passando dalla musica alla storia, arrivando a dare tredici risposte esatte di fila. Stanotte, l’ultima gara, che assegnerà il montepremi finale di un milione di dollari al vincitore, mentre al secondo e terzo classificato andranno 300 mila e 200 mila dollari (i due concorrenti storici del quiz daranno metà della somma in beneficenza, la Ibm, invece, devolverà tutta la somma).
Ovviamente Watson è stato realizzato per scopi più alti di quelli di una semplice partecipazione televisiva. Secondo la Ibm, questo computer ha delle grosse potenzialità in numerosi settori:
“La tecnologia potrebbe essere applicata in aree, quali assistenza sanitaria, per effettuare una diagnosi accurata dei pazienti, per migliorare l’help desk self-service online, per fornire a turisti e cittadini informazioni specifiche sulle città, supporto tempestivo ai clienti via telefono, e molto altro ancora.”
La super intelligenza, però, non è infallibile. Watson ha infatti sbagliato, ieri, rispondendo “Toronto” quando avrebbe dovuto dire “Chicago” (il riferimento era alla città con due aeroporti col nome di un eroe e di una battaglia della seconda guerra mondiale), al contrario dei due concorrenti. A quanto pare, per noi umani c’è ancora speranza.