Il Contratto – Gente di talento. Contenuti rock per un programma troppo lento
Se dovessimo valutare Il Contratto – Gente di talento solo in base agli ascolti, non potremmo che parlare di flop: 289.000 spettatori e l’1,18% di share sono pochi anche per una rete “minore” come La7, se paragonati alla media della prima serata del canale del gruppo Telecom. Stiamo comunque parlando di un format originale, di
Se dovessimo valutare Il Contratto – Gente di talento solo in base agli ascolti, non potremmo che parlare di flop: 289.000 spettatori e l’1,18% di share sono pochi anche per una rete “minore” come La7, se paragonati alla media della prima serata del canale del gruppo Telecom. Stiamo comunque parlando di un format originale, di una novità su cui si è investito parecchio sia in termini economici che pubblicitari. Eppure l’argomento non ha attirato il pubblico.
L’analisi Auditel della prima serata di ieri parla chiaro: Il Contratto non è stato visto nemmeno dai cosiddetti “curiosi”. Dopo Otto e mezzo di Lilli Gruber, la curva degli spettatori di La7 sprofonda negli abissi del disinteresse generale, quasi fosse stata trasmessa la decima replica de L’Ispettore Barnaby. Invece c’era una prima tv che, tutto sommato, qualche spunto l’ha offerto, anche se la realizzazione dell’idea ha peccato sia per lungaggine che per mosceria.
Il tentativo di trasformare in un talent la ricerca di un lavoro era infatti particolare, accattivante. In un periodo di crisi in cui l’avere un posto fisso è da preferire ad una vincita al lotto – per usare la frase di uno dei candidati -, regalare un contratto di lavoro anziché il solito premio in denaro, avrebbe dovuto stimolare l’attenzione degli spettatori. Offrire poi qualche consiglio utile ai tanti disoccupati, sarebbe stata la “ciliegina sulla torta”.
Il Contratto – Gente di talento su La7
Ma evidentemente il pubblico vuole altro. La gente preferisce utilizzare la tv come mezzo di svago, anziché angosciarsi con problematiche con le quali si scontra già quotidianamente (se si escludono i talk a sfondo politico che storicamente catturano milioni di spettatori); evadere dalla realtà per immaginarsi in un mondo “parallelo”, dove la disoccupazione non esiste e alla fine del mese non si fatica a pagare le bollette. Sicuramente Il Contratto – Gente di talento non aiuta a farlo.
Ad un argomento “pesante”, aggiungiamo una realizzazione non proprio perfetta. Tre ore (o quasi) a parlare di stage, di colloqui, di prove e di “incertezza sul futuro” sono davvero tante per chiunque. Sebbene le clip sulla settimana “pre-contratto” dei tre candidati siano state spesso vivaci e a tratti divertenti, le chiacchiere in studio, condotte da una Sabrina Nobile (accasata Costanzo) non del tutto a proprio agio, hanno abbassato il ritmo del programma fino a renderlo soporifero anche per chi soffre d’insonnia.
Il momento clou e maggiormente d’impatto, quello della scelta del candidato più idoneo – ieri ricaduta sulla cagliaritana Manuela -, è giunto quando ormai gli spettatori avevano perso ogni speranza di arrivare a fine puntata; dopo aver ascoltato troppe banalità dette da esperti del settore il cui aspetto strideva notevolmente con quello dei tre candidati. I “bellissimi” erano quelli in carriera – professori di diritto, responsabili delle risorse umane, coach motivazionali -, mentre i “brutti” erano i disoccupati. Scelta voluta o semplice casualità?
