Il concorso dei vecchi Amici 10: l’ennesima occasione “bruciata”
Va così: Maria De Filippi ha finalmente dimostrato che non abbandona i vecchi Amici. Non li abbandona a tal punto da dar loro visibilità in due puntate messe in croce di daytime, in cui lei però non ci mette la faccia, ma si fa sostituire da Zanforlin. La vera visibilità, in compenso, viene tolta a
Va così: Maria De Filippi ha finalmente dimostrato che non abbandona i vecchi Amici. Non li abbandona a tal punto da dar loro visibilità in due puntate messe in croce di daytime, in cui lei però non ci mette la faccia, ma si fa sostituire da Zanforlin. La vera visibilità, in compenso, viene tolta a quei finalisti che ne avrebbero più bisogno ai fini del televoto aperto (che so, un Virginio Simonelli che non si vede da settimane, mentre i riflettori sono tutti puntati su Annalisa Scarrone).
Mentre i conti del canto di questa edizione sembrano già fatti, Amici 10 indossa un vestitino gold alle battute finali, illudendo per l’ennesima volta vecchie glorie dello show. Abbiamo così assistito, quest’oggi, alla prima parte della passerella del concorso Tezenis featuring Mara Maionchi, la cui casa discografica ‘Non ho l’età’ sembra fare il caso dei cantanti delle vecchie edizioni che non ce l’hanno fatta. L’idea è di offrire il primo contratto discografico tributato dalla rete a chi – dei sei finalisti già trapelati online – raggiunge la soglia di 20.000 click di download gratuito dei propri brani.
A designare i beneficiari di questa grande occasione la premiata coppia Mara Maionchi e Platinette, la prima che ascolta molti dei ragazzi per la prima volta, mentre la seconda ci è legata da anni di opinionismo da Amici, nonché di Buone Domeniche da Costanzo e di musical Fascino. La cosa buffa è vedere la selezionatrice più implacabile di tutte, che ai provini di X Factor non aveva peli sulla lingua, improvvisamente blandita. D’altronde, dinanzi a cotanta fiera della tristezza, ti viene da rimpiangere gli over 25 alle prime armi.
Amici 10: tornano Giulia Franceschini, Silvia Olari e Manuel Aspidi
Come si fa a dire a questi ragazzi, che tornano con la coda tra le gambe, che nella maggior parte dei casi non hanno peso specifico e si sono meritati l’insuccesso? Insomma, che sono delle emerite pippe (cit.)? C’è chi torna con lo stesso cavallo di battaglia da pianobar, chi ha ancora meno voce di quando gli davano dell’afono, chi ha la presenza scenica di un vaso da notte (per rispetto evito di fare nomi, ma lascio a voi i parallelismi). Eppure l’effetto nostalgia fa rivedere tutti con un sorriso compassionevole.
Semmai, il vero paradosso è un altro: alcuni ragazzi neanche meritavano di tornare, mentre altri sono stati nuovamente e ingiustamente segati. Pensiamo a Manuel Aspidi, una delle voci più belle della storia di Amici che non ha mai avuto l’onore di un contratto discografico. Ancora una volta non è passato, mentre si ripunta su Silvia Olari (tornata al castano sbiadito dopo la recente svolta biondo platino per tentare il tutto e per tutto), reduce da un ep e due album andati malissimo. Stesso discorso vale per Enrico Nigiotti, che si è a sua volta giovato (nonostante le stecche) del nuovo corso di Amici aperto alla discografia.
Per il resto, questo concorso poteva essere una bella idea, anche con una sua onestà intellettuale, ma è stata assolutamente bruciata dalla collocazione “fuori tempo massimo”. Un’iniziativa del genere meritava di essere spalmata su un tempo più lungo, e non sovrapposta alla finale vera e propria. Perché non ne hanno fatto un angolo al serale, o uno spin-off al termine della decima edizione, che si avvia a una conclusione tempestivissima?
Visto che il presidio del sabato resterà scoperto sin dai primi di marzo, poteva essere una bella occasione di vera visibilità, per i vecchi Amici, tornare in onda ogni sabato fino a maggio e magari rivivere a loro volta la “vita di scuola”.
Invece, si darà loro il contentino dell’ennesimo album usa e getta, senza che nessuno nuovamente potrà promuoverli. Speriamo, almeno, che tra tutti vinca Antonino Spadaccino, l’unico vero talento dotato di personalità vocale. Perché Francesco Capodacqua è sempre stato “buono” solo a fare le imitazioni, Giulia Franceschini si commenta da sola, gli altri due li abbiamo già fustigati qualche riga fa. Ed Eleonora Crupi?
Ecco, lei è l’emblema dell’Amici 1.0, quello che si preoccupava solo di cambiare acconciatura a ogni presenza televisiva. In confronto, Virginio e Annalisa hanno una “sensibilità” lontana anni luce: se la discografia è sbarcata adesso, ad Amici, forse è anche perché il suo partecipante medio ha qualcosa da dire, oltre a fare virtuosismi e a sfoggiare il capello leccato.
Almeno per questo dobbiamo dire grazie al cambio di rotta nelle selezioni, oltre che al ridimensionamento della classifica di gradimento: non tutto il passato di Amici è da rimpiangere. Nell’attesa che l’anno prossimo Tezenis ridia tragicamente una chance ad Antonio Mungari.