Gigi D’Alessio, tu vuo’ fa’ l’americano su Raiuno, da New York: un concerto in trasferta (con tanto di “prova d’inglese”)
Gigi D’Alessio, dopo il successo di “Gigi, questo sono io”, andato in onda lo scorso anno, torna su Raiuno con “Gigi, tu vuo’ fa’ l’americano”. La particolarità di questo show, in due puntate stasera e venerdì prossimo, sta nella location, ovvero il Radio City Music Hall di New York.D’Alessio si è infatti esibito nel teatro
Gigi D’Alessio, dopo il successo di “Gigi, questo sono io”, andato in onda lo scorso anno, torna su Raiuno con “Gigi, tu vuo’ fa’ l’americano”. La particolarità di questo show, in due puntate stasera e venerdì prossimo, sta nella location, ovvero il Radio City Music Hall di New York.
D’Alessio si è infatti esibito nel teatro più prestigioso della città americana, omaggiando i grandi della musica nostrana e non solo. Musica e gag che vogliono offrire il ritratto di un’Italia che sa cantare, divertirsi e ricordarsi del passato. Per farlo, D’Alessio ha voluto una serie di ospiti che riunisse più pubblico possibile, passando dai ragazzi ai meno giovani. Ecco che, stasera, vedremo insieme a lui Christian De Sica, Paolo Conticini, Paul Anka, Loredana Errore ed Enrico Brignano.
Previsto, inoltre, l’incontro tra Nino Benvenuti ed Emile Griffith, un tempo avversario per il titolo di Campione del mondo di pugilato, ora amici. Insomma, la formula che Gigi D’Alessio vuole proporre è quella dello spettacolo per tutta la famiglia, con gli ingredienti tanto cari al pubblico di Raiuno ma cercando, con la nota dell’internazionalità, di dimostrare che un buono show non ha età. Riuscirà nell’intento?
Gigi, tu vuo’ fa’ l’americano
Per farlo, non si è fatto mancare niente, neanche il corpo di ballo, composto da otto ballerini e con le coreografie di Maura Paparo. Maurizio Pica dirige l’orchestra mentre lo scenografo Riccardo Bocchini in cui un ledwall di dodici metri per trenta sarà al centro del palco, tra giochi di luce ed effetti speciali.
E’ una puntata all’insegna della musica, con le canzoni che superano i parlati. E, se Christian De Sica si preoccupa che il pubblico americano lo abbia visto ne “Lo zio d’America”, un piccolo momento “cult” è sentire Gigi D’Alessio cantare in inglese. “My Way” è la canzone designata e Paul Anka la spalla che permette ad Alessio di non esagerare con la lingua straniera e di non fare figuracce.