Loris Mazzetti su Giuliano Ferrara: paradossale un contratto di due anni
Senza peli sulla lingua, Loris Mazzetti, capostruttura della RAI ed ex braccio destro di Enzo Biagi, nell’intervista rilasciata al settimanale Oggi (in edicola da domani, 16 marzo), dice quello che pensa su Giuliano Ferrara e sul suo ritorno televisivo con Qui Radio Londra: Non sono in grado di dire ora se è giusto o sbagliato
Senza peli sulla lingua, Loris Mazzetti, capostruttura della RAI ed ex braccio destro di Enzo Biagi, nell’intervista rilasciata al settimanale Oggi (in edicola da domani, 16 marzo), dice quello che pensa su Giuliano Ferrara e sul suo ritorno televisivo con Qui Radio Londra:
Non sono in grado di dire ora se è giusto o sbagliato perché il guadagno dovrebbe essere commisurato agli ascolti e alla raccolta pubblicitaria del programma, in onda dal 14 marzo. Ferrara manca dalla tv da qualche anno e, se non vado errato, l’ultima stagione su La7, a Otto e mezzo, fu un mezzo disastro. Quindi è paradossale avergli fatto un contratto di due anni. Mi auguro non sia a scatola chiusa perché si parla di 200 puntate.
E se la trasmissione sarà un flop che cosa accadrà? La Rai, cioè il contribuente, sarà costretta a pagare lo stesso. Mi auguro che il suo contratto abbia una clausola che preveda la risoluzione automatica, in caso di ascolti non in linea con la media di Rete. E, nel caso di successo, qualche soldo in più per lui. Sono convinto che in questo momento ci sia comunque uno che brinda: Antonio Ricci con Striscia la notizia.
Ma come è andato il trend di spettatori, nella prima puntata di Qui radio Londra?
Il risultato è di 5.915.000 in valore assoluto, per uno share del 20,63%.
Il che potrebbe anche sembrare positivo.
Ma consideriamo che il Tg1 delle 20 ha totalizzato 6.881.000 spettatori (25,70%). Questo significa che un milione di telespettatori hanno abbandonato RaiUno al termine del Tg. Per poi tornare, in 500mila, a seguire il gioco dei pacchi.
Affari Tuoi, infatti, ha fatto segnare 6.466.000 spettatori in valore assoluto (21,46%). Le premesse, a giudicare dall’andamento, non sembrano lasciar presagire nulla di eccezionale, insomma.