Jersey Shore per Campo Dall’Orto: “E’ meno trash di Uomini e Donne e più reale del Grande Fratello”
Jersey Shore, i protagonisti Jersey Shore è lo show più visto nella storia di Mtv (punte di 8,9 milioni di telespettatori ne hanno fatto aumentare le quotazioni in borsa). Uno show diventato fenomeno di (mal)costume, al punto da generare su Italia1 lo spin-off tutto nostrano, Tamarreide. Per una notte nella casa in cui i ragazzi
Jersey Shore è lo show più visto nella storia di Mtv (punte di 8,9 milioni di telespettatori ne hanno fatto aumentare le quotazioni in borsa). Uno show diventato fenomeno di (mal)costume, al punto da generare su Italia1 lo spin-off tutto nostrano, Tamarreide. Per una notte nella casa in cui i ragazzi hanno alloggiato nella prima edizione, i turisti sono disposti a spendere 5mila dollari.
Il reality in questione, partito nel 2009 e di ritorno lunedì alle 21.00 su Mtv Italia con la terza edizione, racconta le vacanze di un gruppo di giovani italo-americani che rappresentano la feccia dell’italianità. Abbronzati oltremisura, impomatati e dai modi sguaiati, dividono l’opinione pubblica: rafforzano lo stereotipo duro a morire del ‘guido‘, o sono semplicemente caricature irresistibili, per quanto si prendono poco sul serio?
Una bella analisi è stata tracciata dal vicedirettore di Mtv International, Antonio Campo dall’Orto, sulle pagine del Corriere della Sera:
“Sicuramente il cast è stato fatto in modo molto intelligente. Credo si venga catturati perché non è difficile entrare in empatia con i ragazzi che, fondamentalmente, sono dei buoni. Soprattutto da noi in Italia c’è un filtro: impossibile identificarsi. Li si guarda come un simpatico documentario. Non ci riconosciamo in loro che sono fermi a un immaginario antico. Se ne rendono conto anche negli Usa”.
Poi scattano i paragoni con i reality tutti nostrani, dove i concorrenti dai modi bifolchi non mancano e il tronista, in fondo, ha un’alta percentuale di tamarraggine:
“In effetti Jersey Shore ha un primo livello che è puramente trash, ma essendo divertente fa sì che, attraverso gli occhi della tv, si assista a un fenomeno americano. I ragazzotti del cast sembrano il prototipo dei tronisti. Ma quello che differenzia la scelta di Mtv rispetto alla tv generalista è ‘il baricentro’. In programmi come Uomini e Donne e il Grande Fratello l’elemento di tamarraggine è diffuso a elemento cardine. E quindi da noi ormai si va in tv e si diventa popolari così. In Jersey Shore è palese la volontà di mostrare uno spicchio, uno spaccato culturale e il messaggio non è: siate così. Ma guardate come si divertono questi. Inoltre lo show è calato in un palinsesto come quello di Mtv, culturalmente mai così ricco come in questo periodo”.
In più, la forza dello show di Mtv, secondo Campo dall’Orto, sta nel fatto di avere una dimensione narrativa virata sul reale, anziché sull’artificio del reality sempre più in caduta libera:
“Quello che si vede, accade veramente tra i ragazzi. Infatti molto spesso non succede niente. Il Grande Fratello, invece, è diventato il programma meno rappresentativo della società per il suo livello di narrazione intenso, spinto. Il pubblico ormai è talmente esperto che sa riconoscere gli artifici dentro le storie. L’autenticità paga”.
Prima del debutto nessuno attendeva un successo simile, vista la scarsa promozione, e la crescita dell’audience di puntata in puntata è stata sorprendente. Ora si è in fibrillazione per la quarta stagione, che verrà girata a breve in Italia tra Roma, Firenze e Venezia. I protagonisti vorrebbero anche andare a visitare i loro paesi di origine, ma sarebbe complicato esaudire questo loro desiderio:
“Volevano venirci dalla prima edizione. Sono emozionatissimi perché non ci sono mai stati, ma penso si scontreranno con un’immagine molto diverso da quella che hanno. Spero entrino in contatto con la gente e non restino in una bolla”.
Nei prossimi giorni su TvBlog ripercorreremo meglio i profili di alcuni dei protagonisti.