Ad Annozero, Maria Barca, la “pastora” che dà lezione di informazione
Annozero. Oltre ad Al Gore, anche i pastori sardi.
I riflettori sono, ovviamente, tutti per Al Gore ospite ad Annozero per parlare, fra l’altro, del caso-Current, il canale chiuso da SKY. Qui però, dopo aver dato conto delle dichiarazioni dell’ex vicepresidente degli U.S.A., mi piace parlare di Maria Barca, che Giulia Innocenzi presenta come una pastora del Movimento Pastori Sardi, ma anche come una giornalista di una rete locale.
La signorina, ad un certo punto, fa notare che il movimento – che ha portato in piazza diecimila pastori, non certo quattro gatti – è molto critico nei confronti dell’informazione italiana.
Santoro le chiede:
Cos’è che vi fa arrabbiare, dell’informazione?
Maria Barca risponde:
Sapere che bisogna arrivare a fare scene eclatanti per ricevere attenzione
La Barca si riferisce, ovviamente, al fatto che per finire sui giornali e nelle televisioni mainstream bisogna sempre attendere l’evento di cronaca, che non spiega le ragioni della protesta ma che permette di concentrarsi sul singolo fatto.
Gli scontri con la polizia, il pastore che perde un occhio e così via.
E questo dovrebbe far riflettere tutti coloro che si occupano di informazione in televisione. E’ chiaro che non ci si possa concentrare ogni giorno sulla singola protesta, sul singolo evento. Tuttavia, tg, programmi di informazione e approfondimento appaiono sempre più come irraggiungibili torri d’avorio, completamente slegati dalla realtà, concentrati su temi che non sono quelli che interessano da vicino il Paese Reale.
Anche questo interesse per il movimento, per tutto ciò che – era la parola d’ordine della serata, ad Annozero – è segno del fatto che sta per saltare il tappo, appare in qualche modo stonato, perché non si approfondisce, non si spiegano – e dunque non si comprendono – le ragioni delle varie proteste e del disagio.
Evidentemente, la televisione, anche quella di Santoro, è a disagio col disagio. Non sa come rappresentarlo o raccontarlo, senza scadere nella retorica o nel tifo politico. Maria Barca ci ha provato, a parlarne. Nonostante il poco tempo a disposizione. La tv, dal canto suo, di tempo, ne ha a bizzeffe. Forse, quando informa, dovrebbe imparare a usarlo meglio, senza aggrovigliarsi su se stessa. Chissà, magari si scoprirà, un giorno, che raccontare le ragioni vere della protesta dei pastori fa più ascolti di qualcuno che grida “Capra!”