Home Rai 1 RAI – CdA e nomine. Tutti scontenti

RAI – CdA e nomine. Tutti scontenti

Le reazioni politiche alle nomine in Rai.

pubblicato 21 Luglio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:52


RAIDopo il pacchetto di nomine emerso dal cda di ieri, il risultato sorprendente – era davvero difficile riuscirci, diciamocelo – è che sono quasi tutti scontenti. Da Antonio Verro (PdL) all’IdV, dall’UdC al Pd. E, sì, anche se sembra surreale dover sempre associare nomi di partiti politici ai commenti sulla Rai, questo è il servizio pubblico televisivo italiano, questo abbiamo e questo dobbiamo raccontare, attraverso una rassegna ragionata delle varie dichiarazioni e degli eventi occorsi nel cda.

In particolare, sulla nomina di Pasquale D’Alessandro alla direzione di RaiDue, votano solo tre consiglieri di maggioranza, il presidente Paolo Garimberti e il consigliere di minoranza Giorgio Van Straten, fuori dal coro delle lamentele.

Che cominciano, a sorpresa, dal fedelissimo berlusconiano Antonio Verro, che dice, lapidario:

Avrei preferito proposte condivise.

D’Alessandro è politicamente di area “destra”, anche se è fra i meno etichettabili. Ma molti altri sono più riconducibili a precise aree politiche. Così, Leoluca Orlando dell’IdV ha commentato:

L’azienda ha scritto una brutta pagina con un’indegna spartizione non basata sui requisiti professionali. I partiti devono stare fuori dalla Rai, fare un passo indietro e lasciarla ai cittadini. Solo così sarà possibile scegliere professionisti dell’informazione e tecnici in grado di risanare l’azienda che la direzione Masi ha portato in profondo rosso. Finche non si farà una riforma della governance e una legge sul conflitto d’interessi le cose per la Rai andranno sempre peggio.

Gli fa eco Matteo Orfini (Pd):

Nomine assurde che non sono giustificabili con nessun criterio e che nulla hanno a che fare col merito e con scelte curriculari. E’ l’ennesimo atto spartitorio che offende la dignita’ dell’azienda. Avevamo chiesto di fermarsi e di pensare piuttosto alle priorità vere dell’azienda. Chi ha proposto queste nomine e chi le ha votate ha commesso un’incredibile forzatura, con l’unico obiettivo di soddisfare la voracità delle peggiori correnti.

Stessa musica da parte dei consiglieri di minoranza De Laurentiis (Udc) e Rizzo Nervo (Pd), che rilevano come sia grave proporre una serie di nomine con maggioranza risicata.

Ma per una volta, appunto, Van Straten non è d’accordo e, come riporta La Stampa, si dice stupito dalle reazioni.

Ma come lottizzate o “colluse” delle nomine che non sono state votate nemmeno dall’altra parte, da Verro del Pdl? Di cosa si parla? […]

Io faccio l’amministratore, e da mesi scrivevo lettere al presidente affermando che senza nomine l’azienda rischiava la paralisi, altro che lottizzazione… Chi può dire qualcosa su Freccero e D’Alessandro, o magari gli altri, la stessa Calandrelli (Rai Educazione): sono tutti professionisti serissimi. Anzi, ritengo che queste nomine debbano essere uno stimolo. Alla fine poco mi importata se Ferrario (Rai5) è della Lega, so che nel suo curriculum c’è anche la direzione di Raidue

Rai 1