Milly Carlucci: “Difendo la Rai, non faccio guerra alla d’Urso”
La Carlucci commenta la guerra Baila – Ballando
Milly Carlucci non è la fatina buonista in cui troppo spesso la identifichiamo. Dietro quell’aria da signora imperturbabile c’è un animo battagliero, che si batte per i propri principi ma sa distinguere le finte buone maniere dall’educazione nell’esprimere le proprie idee.
In un’intervista al settimanale Oggi precisa finalmente la sua linea di condotta: non ha nulla di personale contro la conduttrice di Baila, ma ha denunciato preventivamente il programma sospettando il plagio del suo Ballando con le stelle:
«Questa non è una guerra tra me e Barbara D’Urso. Non siamo dive rivali. Voglio solo che si stabilisca un principio e che si rispettino regole industriali. Capisco che la televisione a volte possa apparire come pittoresca e folcloristica, un posto di saltimbanchi e giullari. Ma non è proprio così: Rai e Mediaset insieme producono 7 miliardi di euro l’anno. Se qualcuno clonasse la 500, la Fiat non starebbe con le mani in mano. E la mia non è gelosia perché qualcuno vuole prendersi il mio giocattolo”.
A Milly, insomma, sta seriamente a cuore il lavoro delle maestranze,visto che lei incarna un raro esempio di conduttrice che ritiene la tv un sacrosanto mestiere:
“Ballando non è il mio momento di vanità: è il programma che paga gli stipendi. L’anno scorso è stato l’unico a fare il 27 per cento di share. Ti lascio una canzone arrivava a 39 punti di share, dopo Io canto, che è uguale, è sceso al 20. Il pubblico li confonde, si annoia a vedere trasmissioni simili. E, poi, con un programma fotocopia vengono meno l’identità e la riconoscibilità del marchio. Ballando ha un’audience che deve essere salvaguardata”.
Pronta, in compenso, la sua difesa aziendalista con tanto di frecciatina alla concorrenza:
“Lo ha detto anche Pier Silvio Berlusconi, a fine giugno, alla presentazione dei palinsesti Mediaset. La Rai non clona. Questioni di questo tipo riguardano Rti e Mediaset”.
E qui è di nuovo guerra aperta.