Home Notizie TV CHE VALE: Lo Spettacolo della Natura, povera Italia che fa spettacoli penosi…

TV CHE VALE: Lo Spettacolo della Natura, povera Italia che fa spettacoli penosi…

Siccome ho imparato a fidarmi di nessuno (a cominciare dai guru nostrani) vado randagio per le tv a caccia grossa o leggera, secondo le verifiche che si possono fare solo dopo. Girando girando sono rimasto incantato da varie scene di un film documentaro in cui sono capitato zappingando. Ma in particolare due fra le tante

pubblicato 4 Agosto 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:34

Siccome ho imparato a fidarmi di nessuno (a cominciare dai guru nostrani) vado randagio per le tv a caccia grossa o leggera, secondo le verifiche che si possono fare solo dopo. Girando girando sono rimasto incantato da varie scene di un film documentaro in cui sono capitato zappingando. Ma in particolare due fra le tante non le dimenticherò facilmente.

La prima. Vediamola insieme. Sottili e contorti ballerini acquatici danzano in profondità, tra una rigogliosa vegetazione dai mille colori. I ballerini sono brutti brutti, irti di spine e di pinne, volti che sembrano trombette, alucce che sembrano stelle filanti da carnevale. Eppure sono affascinanti. I loro passi o meglio il nuoto subacqueo sono leggiadri,leggeri, sinuosi, seducenti. Sono approcci d’amore, discreti, eleganti. Spariranno per perdersi nel colore e unirsi dell’eros che produce uova cariche di altri mostruosi, deliziosi ballerinini. Meglio di una fiction.

La seconda. I rinoceronti. Dominano i laghetti d’acqua dolce. Sono belli, grossi e nuotano come i ballerini di cui sopra. La carne a loro fa schifo anche se non è di mucca pazza, e preferiscono i vegetali succulenti che crescono al bordo dei laghetti o in essi fiorenti come canne da zucchero. Nonostante la dieta, i rinoceronti sono grossi e gonfi. Diventano enormi babà
A succhiare, leccare, approfittar sono decine e decine di pesci che approfittano della pacchia da tavola imbandita che i rinoceronti diventano. I pesci mangiano sia gli appetitosi vegetali che restano attaccati al corpaccione dei rinoceronti, sia la loro impagabile deiezione ricca di vitamine e minerali.
I pesci fanno anche di più. Aspettano che il rinoceronte prescelto spalanchi le enormi fauci ed entrano senza paura. Del resto, non c’è ragione di averla. Essi si cibano degli avanzi della masticazione e sono più lesti dello scalpello del dentista nel trovarli e ingurgitarli.

Beh, sarò malato di mente. Ma, essendo passato dalle cronache parlamentare sulla crisi economica, ho visto, creduto di vedere, i pesci della politica nutrirsi dai pescecani capi dei partiti, praticando le abitudini alimentari dei pesci con i rinoceronti. In nome del non si butta via niente.
Mi fermo, potrei continuare nel racconto delle immagini splendide e dei sonori dello Spettacolo della Natura, documentari della Bbc, trasmessi da ReteQuattro: qualcosa di decisamente fuori dal comune, sia per le riprese che per i modo di raccontare, storie tinte di orrore di rara bellezza, di perizia registica e di montaggio.
Per realizzare questi meravigliosi film, poetici fino allo struggimento, perfetti tecnicamente, servono capitali di investimento, tempi lunghi, autor e produttori capaci, professionalità. E, soprattutto, editori e di istituzioni potenti. Dove sono da noi?

Mi vengono i brividi se penso al dilettantismo dei nostri canali, sempre più frequente, e alle dichiarazioni di quei guru che pensano male e scrivono contro le grandi, valide reti, e sognano tante iniziative dal basso, sparse nell’etere o in internet, frutto di buone intenzioni, talvolta solo di intenzioni (neanche troppo buone).

Conclusione: la Grande Tv richiede talento, pazienza, cura, preparazione, abilità narrativa. Da noi, dove stanno? I sogni delle minature creative e tecnologiche servono a poco, a meno che non se na avveda una Bbc potente o un grande produttore come Steven Spielberg.
Meglio un film sugli animali, fatto molto bene, che un reality o un talk show di pesci parassiti che puliscono i denti, e non solo, ai rinoceronti della politica e del conformismo.

Italo Moscati