Demetrio Volcic sul Tg1: “Si può ancora parlare di giornalismo quando si è così schierati?”
L’ex direttore del Tg1 traccia il quadro dal 1994 a oggi. Cos’è cambiato. Cos’è peggiorato.
Era il 28 settembre 1994. Su La Stampa apparve, nella pagina degli annunci economici, la scritta che vedete:
A.A.A. Giornalista vasta esperienza internazionale e televisiva offresi. Fermo posta 2121 Roma San Silvestro.
Si trattava, ovviamente, di una provocazione. A firmarla, anonimamente – anche se in prima pagina il quotidiano torinese spiegava l’arcano – era Demetrio Volcic, storico inviato del Tg1. Un paio di curiosità storiche: quel giorno di quasi 17 anni fa, La Stampa titolava in prima pagina “Manovra al via, è sciopero generale – Bloccate le pensioni d’anzianità, maxi tagli sui farmaci”. E Berlusconi dichiarava: saremo secondi solo al Giappone.
Vi ricorda qualcosa? Forse l’attuale manovra anticrisi? Anche allora c’era un Governo Berlusconi. Altra curiosità più televisiva: il giorno dopo (il 29 settembre 1994) Enrico Mentana invitava Volcic ad andare da loro. Al Tg5. E c’era anche TMC. La mossa di Volcic suscitò un vespaio in RAI: il servizio pubblico era a rischio commissariament. Presidente di allora: Letizia Moratti. Volcic aveva rifiutato l’incarico di direttore degli esteri del Tg1 perché
le cose non mi sembravano chiare. Le cose poco chiare non mi sono mai piaciute
E la Rai, ovviamente, polemizzava. Volcic era già stato direttore del Tg1.
Oggi Il fatto quotidiano (che lo storico annuncio lo parafrasa un po’) riporta una lunga intervista a Demetrio Volcic.
Il quale ribadisce concetti già espressi 17 anni fa. E dice di capire le colleghe che hanno lasciato il Tg1 (anche se poi la Busi avrebbe già fatto retromarcia).
Volcic racconta una RAI diversa – forse un po’ edulcorata nei ricordi, perché oggi le cose sono molto peggio – e spiega:
La politica rimaneva fuori dal giornale. Anche perché era in pieno atto la disgregazione dei partiti tradizionali, Dc in testa
Volcic non nutre alcuna ammirazione per il Tg1 contemporaneo. Commentando la scelta di Minzolini di oscurare la dichiarazione di Gianni Letta “Tutto è precipitato”, l’ex direttore dice:
Si può ancora parlare di giornalismo quando si è così schierati? Quando la tv pubblica è nelle mani dei partiti può succedere anche questo.
Poi racconta della rivalità col Tg5, allora, come detto, nelle mani di Mentana, fuoriuscito proprio dal Tg1.
Il testa a testa con il Tg5 è stato piuttosto serrato. Noi siamo andati in leggero vantaggio quando la Rai venne considerata di “opposizione” a Berlusconi (o dava l’impressione di farla). Con l’arrivo del mio successore Carlo Rossella, il giornale venne alleggerito di molto, intendo come contenuti, superando il Tg5.
Quanto ai tg di oggi Volcic dice:
Guardo il sommario del Tg3, poi per divertirmi un po’ passo al telegiornale di Emilio Fede, attendo il sommario del Tg1 se non è troppo truculento, poi giro su Mentana che è sempre il più chiaro, anche se per noi anziani forse parla un po’ troppo in fretta.
Infine passo a una rete cinese dove scorrono le notizie in inglese e scopro come l’Italia sia molto peggio di quanto dica il presidente del Consiglio.
Insomma. Dal ’94 a oggi non sembra cambiato nulla. E’ solo peggiorato tutto.