La ragazza americana: il teleromanzo arriva su Raiuno, che prova a copiare Canale 5 con una storia ed un cast imbarazzante
Con La ragazza americana Raiuno prova a copiare le fiction/teleromanzo di Canale 5, con una storia imbarazzante
Si vorrebbe essere un po’ edulcorati nell’esprimere la propria opinione, ma “La ragazza americana”, il film-tv di Raiuno, non può essere annoverato tra le fiction migliori della Rai, anzi. Una lezione su come non realizzare un film, a partire dai dialoghi allucinanti, alle scene da telenovela, passando per una storia lenta ricca di personaggi di basso spessore.
Vanessa Hessler, al di là degli ascolti che la fiction otterrà (ma dubitiamo che l’atmosfera toscana, seppur meravigliosa ed unica ad uscire a testa alta, possa garantire lo stesso successo della Roma anni ’50 di “Cenerentola”), questa volta ha toppato. La sua Susan sembra uscita da un fotoromanzo dei più classici. Anzi, è la tv, in questo caso, ad essersi immersa nel fotoromanzo.
A partire dai dialoghi, poco elaborati, passando per le scene, in cui ogni personaggio svolge il suo compito senza appassionare o incuriosire, ed addirittura arrivando a parlare da solo anche quando l’interlocutore si è allontanato, si assiste a come la fiction di Raiuno stia cercando di somigliare sempre più alla fiction popolare (ma surreale) di Canale 5.
La ragazza americana
In Rai non possono prendersi Manuela Arcuri, orma legata a vita alla rete del biscione? Nessun problema: si trova un’altra ragazza, il cui volto fresco è già sinonimo di fiction di successo (“Una sera d’ottobre”), e la si affianca ad un belloccio (Giulio Berruti), questo sì, proveniente da Sangui Caldi, Falchi e Colombe e Rivombrose varie. In attesa di avere Gabriel Garko, l’originale, si è pensato di puntare su una sua copia.
Non salvano la fiction nè la trama nè i comprimari: la storia procede lenta, senza coinvolgere e proporre reali colpi di scena, mentre gli altri personaggi sono messi solo per fare massa, a partire dal gruppo degli abitanti del borgo, una serie di macchiette poco sviluppate che avrebbero potuto regalare almeno qualche attimo di diversivo (ricordate i condomini de “Il signore della truffa”?).
Spiace per Ilaria Occhini (Bice) e Orso Maria Guerrini (Bartolo) due attori di onorata carriera che si sono ritrovati in mezzo ad una produzione che “finge” fin dai primi minuti (la Hessler che fa finta di correre su un croma key sul quale scorrono le immagini del Kentucky sono imperdibili) di essere una grande storia d’amore e di orgoglio. Che però, a quanto pare, nel viaggio tra America ed Italia si sono persi per strada.
