Baciati dall’amore: la famiglia Gambardella regge grazie a Lello Arena, Marisa Laurito e Marco Columbro. La commedia vince sulla storia d’amore
Baciati dall’amore vorrebbe essere una commedia romantica, ma dovrebbe lasciare il lato amoroso per dedicarsi di più alla commedia grazie al cast di comprimari
“Baciati dall’amore”, la fiction di Canale 5, all’inizio, doveva intitolarsi “La famiglia Gambardella”. Poi, evidentemente per paura di allontanare il pubblico con l’ennesima serie tv familiare, si è deciso di virare sul romantico, puntando, almeno nel titolo, sulla storia d’amore tra i due protagonisti (Giampaolo Morelli e Gaia Bermani Amaral). Eppure, in questa prima puntata, è la strampalata famiglia a cui appartiene Claudio (Morelli) al centro della scena. E meno male.
Ci troviamo di fronte, infatti, ad una di quelle poche fiction italiane che sembra non prendersi troppo sul serio, e che si sforza di trovare una sua storia originale, a volte riuscendoci a volte meno, ma senza finire col rendersi ridicola. In particolare, la scelta fatta dagli autori non è tanto quella di puntate su una storia forte, i cui risvolti possono risultare a tratti prevedibili, quando sui personaggi.
Sebbene, come abbiamo detto, alcune scelte siano poco azzeccate, presentando delle macchiette di cui avremmo fatto a meno (come la moglie di Italo, interpretata da Carola Stagnaro, o il personaggio interpretato da Flavio Montrucchio, un avvocato senza scrupoli, pignolo e senza troppe sorprese), altre si inseriscono perfettamente nel clima da commedia che la fiction vuole proporre.
Baciati dall’amore
Il riferimento non è a Morelli o alla Amaral, i cui personaggi con pochi guizzi regalano poco al ritmo della serie, ma a Lello Arena, Marisa Laurito e Marco Columbro. Professionisti della tv, messi da parte dall’attuale star system (e le cui carriere hanno trovato nuovi sbocchi a teatro), tornano sul piccolo schermo dimostrando che non conta solo una buona sceneggiatura, ma anche una buona interpretazione.
Arena e la Laurito, nel ruolo della coppia napoletana che si odia e si ama, riescono ad inserirsi nella vicenda col rischio a volte di rubare la scena ai protagonisti, dando loro stessi più respiro ai dialoghi con la loro espressività che il copione stesso. Columbro, nei panni del magistrato Italo Trevisol, non esagera coi toni ma trova l’affetto di quegli appassionati della tv degli anni Novanta, che ritrovano con piacere uno dei protagonisti di allora.
A testimonianza del fatto che l’idea originaria della serie fosse quella di focalizzarsi sulla famiglia e non sulla coppia, è il fatto che ad Arena viene dato addirittura un doppio ruolo (quello del criminale Tano Bambardella: non ci troviamo di fronte, insomma, ad un Nonno Libero per Canale 5), che darà il via ad una serie di fraintendimenti che coinvolgeranno a ruota i due nuclei familiari protagonisti, i Gambardella ed i Trevisol.
Le dinamiche tengono, il ritmo non è sempre sostenuto ma sicuramente il cast riesce a reggere le situazioni senza annoiare. Molte le situazioni accennate, come la conoscenza degli altri membri delle famiglie, e molte le opportunità che la serie si trova davanti, e che ci auguriamo non vengano sprecate in eccessivo buonismo o prevedibilità. Tra i personaggi che abbiamo visto, anche Pietro Taricone, a cui la serie è stata dedicata. Alla produzione bisogna riconoscere di non aver premuto troppo sulla sensibilità del pubblico verso un attore la cui scomparsa ha addolorato molti: Taricone, nei panni del cantante neomelodico Antonio, fa delle incursioni senza intaccare la storyline principale, almeno per ora. Se questo fosse il suo ruolo originale o se sia stato successivamente ridimensionato, non ci è dato saperlo.
In definitiva, “Baciati dall’amore” inganna nel titolo ma non tradisce nel voler portare un po’ buonumore in prima serata, grazie ad un cast di comprimari “cult” che il pubblico non tarderà a riconoscere capaci, da soli, di tenere in piedi una storia di una famiglia che, più che baciata dall’amore, è stata accarezzata dalla spensieratezza.
