Fabio De Luigi a Quelli che il calcio – L’insostenibile promozione dei film
Il comico e attore presenta «Com’è bello far l’amore», con Claudia Gerini, dopo essere stato a Ballando con le stelle e dopo la presentazione di Gerini e Timi dalla Bignardi.
Fabio De Luigi a Quelli che il calcio
Lo sa anche Fabio De Luigi, che il meccanismo di promozione dei film in televisione è insistenibile. E infatti, ospite di Victoria Cabello a Quelli che il calcio, ci scherza su (visto che era già stato in studio per presentare La peggiore settimana della mia vita):
«Ormai vivo qua, ho una brandina qua dietro, ogni volta che c’è un film… Io l’ho detto che non… però mi dicono ma vai, vai».
In studio, per fortuna, la tassa della promozione si paga con un minimo di (auto)ironia. E si ironizza, per esempio, che la nuova commedia di Fausto Brizzi sia in 3d. Ma perché, chiede Omar Fantini? Perché, ci chiediamo noi? «Chiedetelo a Fausto», dice De Luigi «immagino sia per la scena del burlesque». Poi si dovrebbe parlar del film (come al solito, con quell’estenuante meccanismo cui siamo ormai fin troppo abituati. Basti pensare, per dire, a quanto nauseava la continua ospitata del cast dell’ultimo cinepanettone. Che peraltro non è servita a fargli fare meglio del solito al botteghino):
«Il film è una commedia, parla di… cerca di fare ridere, divertire, parlando di sesso. La coppia in crisi… devo raccontar la trama?»
La racconta scherzando, e stralunato come al solito. E fa sorridere. Ma la racconta anche come uno che l’ha già raccontata mille volte. E si ironizza, di nuovo (era già successo da Daria Bignardi, con l’intervista a Filippo Timi e Claudia Gerini), sul nomignolo del pornoattore interpretato da Filippo Timi (che, nella storia, va a sconvolgere la vita della coppia Gerini-De Luigi), Max TwentyFive.
«Twentyfive. Non è l’età», dice De Luigi.
«Cioè?», chiede la Cabello.
«Ha una certa euforia inguinale», spiega il comico.
Meravigliosa la recensione di Miss Filippine Italia 2011, che prende in giro anche il malcostume della stampa di spettacolo, sempre pronta ad avventarsi sui buffet e sugli omaggi delle conferenze stampa di presentazione:
«Ho sentito dei giornalisti che dicevano che, ci danno anche dei gadget»
Non basta, però, cercare di buttarla sul brillante. Aiuta, sia chiaro. Dimostra consapevolezza. Ma non basta: la tv dovrebbe fare una seria moratoria, cominciare, se mai, a dare visibilità e promozione anche a film “minori”, o che comunque non vengono distribuiti in decine e decine di sale. E che non siano tutti, deprimentemente, mediocremente, uguali a loro stessi. Non ce ne voglia, Fabio De Luigi, che un sorriso lo strappa sempre.