The Walking Dead, i nuovi episodi della seconda stagione (senza Frank Darabont) su Fox
Su Fox (canale 111 di Sky) The Walking Dead 2, con la seconda parte degli episodi inediti dopo la pausa di due mesi
I nuovi episodi della seconda stagione di “The Walking Dead” andranno in onda da stasera alle 22:45 su Fox (canale 111 di Sky), a 24 ore di distanza dalla messa in onda in America, come già avvenuto per gli episodi precedenti. I telespettatori potranno così scoprire le sorti del gruppo di sopravvissuto all’epidemia che ha reso gran parte della popolazione mondiale degli zombie, capitanato da Rick (Andrew Lincoln).
Questa seconda parte di stagione, però, segna anche l’addio alla serie di Frank Darabont: il regista e sceneggiatore della prima stagione e dei primi episodi della seconda, infatti, è stato licenziato da Amc durante le riprese di questi episodi, per motivi non ancora del tutto chiari. Si parla delle solite divergenze creative, mentre in rete, qualche tempo fa, era circolata una lettera secondo cui il motivo dell’allontanamento di Kirkman Darabont era stato il rifiuto da parte della rete di accettare le sue idee circa il debutto della seconda stagione.
Ora, come showrunner, c’è Glenn Mazzara (dietro a “The Shield”), sicuramente non uno sprovveduto, a cui tocca la pesante eredità di Darabont. Riuscirà a convincere il pubblico con i nuovi episodi? Ricordiamo che gli episodi della seconda stagione andati già in onda hanno raccolto una media record di circa sei milioni di telespettatori, confermandosi la serie tv via cavo più vista della stagione.
The Walking Dead 2
Intanto, Robert Kirkman, creatore del fumetto da cui è tratto lo show, deve fronteggiare un attacco diverso da quello degli zombie: Tony Moore, amico di infanzia dell’autore e co-creatore di “The Walking Dead” (si è occupato dei disegni, mentre Kirkman della storia), lo accusa infatti di averlo raggirato prendendosi gran parte dei proventi derivanti dal successo dei fumetti e della serie tv.
Nello specifico, Moore sostiene di essere stato convinto da Kirkman a cedere i propri diritti ad una società controllata da quest’ultimo, mentre secondo un accordo preso precedentemente a Moore sarebbe dovuto andare il 60% dei profitti dalle vendite del fumetto (incluse quelle di un’altra storia, “Brit”), il 20% dei guadagni da eventuali film o serie tv derivanti (sia da “The Walking Dead” che da “Brit”) ed il 50% di proventi per le immagini eventuali tratte da un altro fumetto dal titolo “Battle pope”. L’accusa di Moore sta nel fatto di non aver ricevuto quanto gli spettasse.
La replica di Kirkman è subito arrivata:
em>”La causa legale è ridicola, sta violando quel contratto che lui stesso ha firmato. (…) Tony è stato regolarmente pagato per il suo lavoro come disegnatore per i primi sei numeri di The Walking Dead ed ha ricevuto i diritti per la serie tv, dire il contrario non è giusto”.
Ma al pubblico queste cause poco interessano. L’importante è che non vadano a danneggiare la qualità prima del fumetto e poi dello show.