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Festival di Sanremo 2012 – Lorenza Lei mette in guardia Celentano

In una nota, il d.g. lancia un monito al molleggiato che parteciperà alla serata finale di domani, 18 febbraio 2012.

pubblicato 17 Febbraio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 23:18


E alla fine arrivò il monito di Lorenza Lei nei confronti di Adriano Celentano, con una nota lunghissima, che arriva a corredo di tutte le polemiche che hanno prima preceduto e poi seguito la performance del cantante-teleprofeta sul palco dell’Ariston (mentre si esibiva, tutti erano troppo occupati a cercare di cogliere il senso delle sue parole, per polemizzare). La Lei scrive:

L’edizione del Festival 2012 è stata chiaramente costruita anche sulla presenza di Celentano. Si è trattato dunque di una scelta maturata – come previsto dalle procedure interne – sulla base di una convinta richiesta della Direzione Artistica e della Rete con assunzione dei rischi legati all’imprevedibilità dell’artista al quale l’azienda ha accordato fiducia, come accade per tutti quelli che vanno in diretta, Paolo e Luca compresi, confidando nel rispetto dei patti negoziali che invece purtroppo non sempre sono onorati.

Questa è la premessa (fra le righe si deve leggere dunque che Luca e Paolo non avrebbero onorato i patti? Chissà, non è chiaro e non ci è dato saperlo). La nota prosegue così, col monito di cui sopra, senza che si dica niente di concreto:

Auspico comunque che il buon senso e la correttezza prevalgano nelle ultime due serate e che non sia necessario, al termine del Festival, procedere ad iniziative conseguenti a violazioni contrattuali.

Vuol forse dire che nelle prime serate ci sono stati mancanza di buon senso e di correttezza? E se non è così, che bisogno c’è di sottolinearlo? Mistero. Segue spiegone sulla tipologia dei contratti fra gli artisti e la Rai:

I contratti sono il prodotto di percorsi negoziali complessi e diversi tra loro ma tali da garantire agli artisti di potersi esprimere liberamente, cosa che rivendico anche come prerogativa del Servizio Pubblico, così come, credo, sia legittimo rivendicare la libertà di dissentire e di prendere le distanze da affermazioni frutto di personali e opinabilissime valutazioni. In ogni caso, gli stessi contratti che tutelano le libertà degli artisti, garantiscono all’azienda tutti gli strumenti di tutela necessari. Quel che è certo e che va rivendicato con altrettanta energia e per le medesime ragioni, è che gli ascolti per la Rai sono importanti, ma non possono rappresentare, né in effetti rappresentano, l’unico elemento di valutazione. Occorre coniugare ascolti e qualità.

Un’esternazione, quest’ultima, che si vorrebbe applicata sempre.

Foto © TM News

Infine c’è spazio anche per qualche elogio per il Festival:

La terza puntata con i suoi 12 milioni di telespettatori ha dimostrato che la televisione di Stato non deve essere il luogo di provocazione ed eccessi per riscuotere successo, ma il luogo dove per tre ore si può concentrare il grande spettacolo al servizio della grande musica. Anche il programma più longevo della storia della Rai può dare prova di innovazione, freschezza e aderenza con il mondo reale. C’é grande soddisfazione anche per i dati che arrivano dai portali Rai e dalla nuova fruizione del programma televisivo accompagnato da strumenti di social network.

E poi la chiosa:

E’ necessario mantenere viva la cifra che tiene insieme le parole utilità e intrattenimento, parole cardine per il Servizio Pubblico. Il segno più potente del successo del Festival di Sanremo è il rapporto rinsaldato con i telespettatori giovani che ieri sera sono stati numerosi ed hanno apprezzato lo spettacolo. Perché la Rai è in grado di offrire grande spettacolo con la migliore qualità dei suoi artisti, dei suoi dirigenti, dei suoi lavoratori e mezzi di produzione.

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