La Certosa di Parma, l’elegante incesto della Torrini (che sfrutta come lei sa fare l’opera di Stendhal)
La Certosa di Parma, la fiction di Raiuno, è la conferma che Cinzia Th Torrini ha imparato a gestire tutti gli elementi utili a fare di una fiction in costume un successo, sfruttando un’opera letteraria di per sè accattivante
Cinzia Th Torrini sa come far suo il pubblico amante delle fiction in costume e dei grandi amori impossibili. C’è riuscita in passato, e ci riesce anche con “La Certosa di Parma”, in onda su Raiuno. Un continuo gioco di sguardi, quello a cui abbiamo assistito stasera, tra i due protagonisti della miniserie, ovvero Gina (Marie Josée Croze) ed il nipote Fabrizio (Rodrigo Guirao Diaz), a cui si deve una tensione sessuale capace di trattenere chi di fiction storice e romantiche ne va ghiotto.
La regista, infatti, adatta il romanzo di Stendhal al mondo che di solito rappresenta nelle sue produzioni, fatto di donne eroine, coraggiose ed innamorate degli uomini sbagliati. Dà loro una carica che le rende al tempo stesso vittime e carnefici del loro destino, consapevoli che il percorso intrapreso porterà più dolori che gioie.
Lo schema si ripete anche in questo caso, con una protagonista capace fin dai primi minuti della fiction di dimostrare la propria tenacia nonchè “affetto” verso il nipote. Un amore che si sviluppa nel corso della prima puntata attraverso un continuo gioco di sguardi e dolci parole, fino a raggiungere l’apice nella scena del bagno, in cui i due protagonisti si mostrano, seppur con qualche pudore, l’uno all’altra.
Rodrigo Guirao Diaz sexy ne La Certosa di Parma
E’ un elegante incesto, quello che è stato mostrato. La Torrini riesce a portare in scena un amore difficile senza però cadere nel morboso, confondendolo nel contesto storico in cui è ambientata la vicenda ed arricchendolo con dei personaggi di contorno scritti (questo, ovviamente, si deve all’autore dell’opera letteraria) in modo tale da non sembrare fuori luogo nell’ interazione coi protagonisti.
Amori, complotti, rivelazioni: tutti ingredienti che la Torrini ormai ha fatto suoi nelle sue più recenti fiction, e che ormai non vuole più mollare. Se “La Certosa di Parma” riesce a dimostrarsi all’altezza dei suoi precedenti lavori, lo si deve alla sua abilità di saper ormai declinare questi fattori con disinvoltura, ottenendo dal cast a volte azzeccato altre un po’ meno (molto brava in questo senso la Croze, mentre Diaz ed Alessandra Mastronardi convinceranno di più il pubblico giovanile) un’interpretazione semplice e diretta.
