Privatizzare la Rai? Catricalà favorevole, ma “non c’è tempo”
L’ex presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, sarebbe favorevole ad una privatizzazione parziale della Rai, ma non sarà una questione affrontata da questo governo.
Antonio Catricalà, oggi sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo Monti, è stato per molti anni presidente dell’Autorità Antitrust. In quel ruolo aveva più volte richiamato la politica alla necessità di immaginare una privatizzazione, almeno parziale, della Rai. Come noto del progetto si favoleggia da anni, al punto che il dibattito è arrivato ad un punto morto con una posizione che appare generalmente condivisa: la cessione di una delle reti principali sul mercato e il mantenimento delle altre due senza pubblicità e con una spiccata propensione al “servizio pubblico”.
Chiaro che già la terminologia di questa proposta rende l’idea di quanto tempo sia passato da quando era stata formulata: oggi la Rai non ha più tre reti analogiche, ma diversi mux con una capacità trasmissiva che renderebbe più complicato un eventuale processo di privatizzazione. Proprio questa complessità suggerisce oggi a Catricalà, intervistato da Sky Tg 24, una maggiore prudenza ed un messaggio molto chiaro sul fatto che la questione non verrà affrontata dal governo tecnico in scadenza nel 2013.
Quando ero presidente dell’Antitrust dicevo che una rete Rai andava privatizzata perché questo avrebbe portato più concorrenza. Ora che vesto panni diversi, ma anche se fossi un cittadino senza responsabilità politiche, penso che il progetto avrebbe il suo senso. Naturalmente si tratterebbe di affidare alle altre due reti un ruolo di servizio pubblico più efficace magari privo di pubblicità. Non è un progetto che possa essere affidato nel breve periodo del nostro incarico.