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Sky Italia: Esiste ancora la pirateria? Pare di sì.

Il momento d’oro della pirateria è lontano ormai quasi 10 anni, ma ci sono ancora sistemi per riuscire a “rubare” gli abbonamenti a Sky.

pubblicato 8 Marzo 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 06:25


Più di 10 anni fa erano praticamente la norma, ora è diventato molto più complicato, ma seguendo l’adagio che “tutte le codifiche sono violabili” qualcuno che riesce ad eliminare le restrizioni della codifica NDS di Sky Italia c’è. Lo dimostrazione un’operazione della Guardia di Finanza che smantellato un network di pirati che riusciva, utilizzando anche le risorse offerte dalla rete, a decriptare la codifica in tempo reale fornendo ad una serie di decoder modificati ad hoc la possibilità di fruire di tutti i contenuti di Sky.

Le Fiamme Gialle hanno denunciato 26 persone per truffa, sono i soggetti che hanno messo in piedi un meccanismo definito di “card-sharing”. In soldoni un unico abbonamento regolarmente sottoscritto dal quale ricavare le chiavi da inviare via internet ai “clienti” dell’organizzazione criminale. Altro che “Home pack” di Fastweb e Sky, bastava avere una qualsiasi Adsl (e ovviamente pagare) per avere tutti i pacchetti di Sky ad un prezzo nettamente inferiore a quello imposto dalla pay tv di News Corp.

L’operazione condotta dalla Gdf toglie definitivamente tutti i dubbi sul fatto che anche NDS sia bypassabile, anche se sono lontani i tempi nei quali Irdeto e Seca (i sistemi utilizzati da Stream e Telepiù) veniva bucati da qualsiasi utente in grado di installare un paio di applicazioni su un Pc. All’epoca i “ben informati” sostenevano che le dritte su come bucare le codifiche fossero diffuse ad arte delle stesse pay tv per diffondere il servizio, far “abituare” i potenziali clienti caduti in tentazione e poi stringere il morso per convincere almeno una parte ad abbonarsi “legalmente”. Chissà, magari erano leggende metropolitane, certo è che il fenomeno della pirateria era straordinariamente più diffuso di oggi e decisamente tollerato dalle autorità preposte.

Foto | © TM News