TV FINALMENTE (1): che sia la volta buona alla luce del Sole…
I lettori di DomenicailSole24ore sanno di che si tratta. Il supplemento del quotidiano economico più diffuso ha preso il corno per le corna. Finalmente. Ha proposto un Manifesto per la Cultura, a cui stanno aderendo moltissime persone, di ogni professione e orientamento. Le adesioni sono ancora aperte. Prendete il quotidiano e fatevene una idea.Qui mi
I lettori di DomenicailSole24ore sanno di che si tratta. Il supplemento del quotidiano economico più diffuso ha preso il corno per le corna. Finalmente. Ha proposto un Manifesto per la Cultura, a cui stanno aderendo moltissime persone, di ogni professione e orientamento. Le adesioni sono ancora aperte. Prendete il quotidiano e fatevene una idea.
Qui mi limito a indicare i cinque punti di un Manifesto. 1. Una Costituente per la cultura: Niente cultura, niente sviluppo. Cultura e ricerca, secondo l’articolo 9 della Costituzione, sono i capisaldi che vanno salvaguardati e procedono insieme.2. Strategia di lungo periodo. Pensare a un’ottica di medio-lungo periodo, simile alla ricostruzione economica che sancì la svolta del Dopoguerra.3. Cooperazione tra ministeri. La funzione dello sviluppo sia al centro. dell’azione del Governo. Collaborazione tra i Ministeri competenti. 4. L’arte a scuola e la cultura scientifica. A tutti livelli educativi. 5.Pubblico-privato, sgravi ed equità fiscale.Pratica e cultura del merito, intervento dei privati nel patrimonio per una cultura diffusa. Ecco i punti.
Sono semplici e diretti, specie gli ultimi due, i primi tre stanno dentro un linguaggio difficile da evitare, serioso, ma niente in comune con il politichese che andava e ancora va di moda.
Questo linguaggio con i suoi inviti non seriosi ma serissimi porta a considerare la situazione in cui ci troviamo in cui la tv, tutta la tv, è coinvolta e porta grandi responsabilità nello scadimento della importanza della nostra cultura, della sua iniziativa, della sua creatività, del suo e nostro futuro.
Il supplemento di questa settimana va dentro la situazione e la ribalta in un grande problema nazionale trascurato, negletto, da cui non si può prescindere.
A cominciare dalla rubrica Memorandum a firma di Roberto Napoletano, direttore del quotidiano, in cui si fa la storia di un fase della azione della Rai, citando due direttori Ettore Bernabei e Biagio Agnes, persone note e autorevoli diversi fra loro che avevano a cuore la missione di una Rai che teneva “alta la bandiera della prima azienda culturale italiana” e contribuiva alla “crescita dell’Italia e degli italiani”.
Questo Tv Blog, ritornando spesso a ricordare o citare programmi e a personaggi di quelle epoche, lo ha rilevato, o meglio ha colto la differenza di una stagione valida, non lesinando ad essa critiche e osservazioni anche pungenti, rispetto alla insoddisfacente realtà di oggi. Senza nostalgie.
Nel supplemento la controprova della acuta crisi attuale è rafforzata da una lettera di autori, sceneggiatori, registi, artisti della animazione, documentaristi pubblicata in parte. Il testo integrale è leggibile il sito del quotidiano www.ilsole24ore.com/domenica.
La lettera è esplicita e torna su temi che in questa sede abbiamo più volte individuato e discusso. Critiche ai criteri di scelta e di investimento. Il bersaglio principale è la Rai, in quanto servizio pubblico smarrito nel tempo. Ma si può sostenere che la mancanza di creatività, la pigrizia della ricerca, la devozione insensata all’auditel, il poco o nullo rispetto per chi lavora, la scarsa qualità passi indifferentemente in tutte le tv italiane.
Il contagio verso la scadimento tra le tv è continuo, inesorabile, finora vincente. E domani?
Rispondo con un’ultima citazione dal quotidiano, tratta dall’articolo di apertura del supplemento intitolato “Noi, analfabeti seduti su un tesoro” scritto d Armando Massarenti, responsabile del supplemento stesso.
Dopo aver riassunto il vuoto che circonda e devasta la Cultura, come nostro glorioso,unico brand: parole parole parole, un mucchio di chiacchiere retoriche e avvilenti che umilia la Cultura e tende a sostituirla con quella imposta dagli impostori , proteggendola con una boria falsa e consolatrice, oziosa, dimenticando quel che è accaduto e sta accadendo.
Che cosa è accaduto e sta accadendo? Lo dice una lista poco encomiabile, pubblicata da Wikipedia, in cui si rivela che il 47 per cento di italiani dai 14 ai 65 anni ha forti deficienze nella semplice comprensione di un testo. Siamo i primi della tragica classifica. Sono dati del 2003 e le cose sono certamente peggiorate, non migliorate.
Questo primato appartiene a una categoria specialissima: “analfabetismo funzionale”. Secondo cui : gli italiani sanno leggere, o vedere, ma non capiscono quel che leggono e/o vedono.
Quelli che vedono la televisione, forse, sono la massa centrale di quel 47 per cento. Non so. Ma credo che l’analfabetismo, in questo senso, coinvolga responsabilità molto in alto nelle tv e travolga tutto, silenziosamente, più pericoloso di uno tsunami.
Ecco un altra questione da approfondire. Lo farò, lo faremo.
Italo Moscati