Home Maurizio Gasparri: «Pippo Baudo è un conduttore finito». Colpa di un’intervista al veleno su Corriere

Maurizio Gasparri: «Pippo Baudo è un conduttore finito». Colpa di un’intervista al veleno su Corriere

Volano frecciatine sul futuro della Rai tra il capogruppo al senato del Pdl e lo storico presentatore.

pubblicato 18 Marzo 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 06:09


Sono giornate fervide per il futuro della Rai. Se il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, è d’accordo con la proposta di Gianfranco Fini di commissariare la Rai, il capogruppo del Pdl al senato, Maurizio Gasparri, ha definito la nomina illegittima e anticostituzionale.

Lo ha fatto nel corso della puntata di SkyTg24 – L’intervista, condotto da Maria Latella, non risparmiando una pesante frecciatina a Pippo Baudo:

“E’ un conduttore finito. A settantacinque anni vorrebbe ancora andare in video. Tutti, a un certo punto, dovremmo ritirarci”.

Gasparri se l’è presa con l’intervista rilasciata da Baudo al Corriere della sera di oggi:

“Leggo che il governo avrebbe intenzione di enfatizzare il ruolo del direttore generale, così da farlo diventare, nei fatti, una sorta di commissario straordinario: beh, a me sembra un’idea ottima. La legge Gasparri, quello schifo di legge, per ora non si può toccare: perciò davvero la soluzione potrebbe essere quella di un direttore generale forte, capace di intervenire con decisione, per poter raschiare via tutte le incompetenze, per tappare i buchi del bilancio e restituire all’azienda un profilo da servizio pubblico”.

Il presentatore ha candidato Sergio Marchionne come commissario ideale:

Foto | © TM News

“E’ un manager che a me non piace granché per come si comporta nei confronti dell’Italia. E però è un manager che penso avrebbe la testa giusta per intervenire sulla Rai. Uno così servirebbe. L’ho citato solo per far capire il genere di managerialità che sarebbe necessaria. In Italia, di figure così, ce ne sono però pochine. Quindi l’ideale sarebbe qualcuno che conosca bene la Rai dal di dentro. Piero Angela, giustamente, ha rifiutato. Lo capisco: proponessero un ruolo del genere a me, scapperei all’estero. Noi siamo uomini da telecamera. Anche un tipo come Claudio Cappon andrebbe benissimo. E’ già stato direttore generale della Rai per due volte, è ancora un nostro dirigente”.

Quanto a Lorenza Lei, “si potrebbe anche confermarla: se le conferissero libertà d’azione, sono certo che farebbe bene. E’ lì da pochi mesi, ma ha pur ereditato un’azienda, letteralmente, a pezzi. Il suo predecessore, Mauro Masi, è stato il peggior direttore generale nella storia della Rai… Tutta l’azienda, però, è ormai farcita ad ogni livello di personaggi incapaci, messi lì dalla politica”.

Baudo, intanto, conferma di partire a ottobre su Rai 3 con quattro puntate de Il viaggio, per capire come sono cambiate le regioni d’Italia:

“Certo l’ultimo periodo è stato buio. Il direttore Mauro Mazza, un bravo giornalista del Tg2 che non sa tecnicamente nulla di spettacolo, mi propose di fare quattro puntate di Serata d’onore, dicendomi che la prima sarebbe andata in onda di sicuro, le altre sarebbero state usate per coprire qualche buco di palinsesto. A me questi discorsi?”.

C’è spazio per un altro gustoso aneddoto:

“Propongo un programma di intrattenimento. Titolo ‘Mister giallo’. Mazza, messo in Rai da Fini, mi dice okay, va bene, però le parti filmate dobbiamo appaltarle alla Goodtime. Rispondo che non c’è problema. Lavoriamo tre mesi, scriviamo sei puntate: ad un certo punto, però, viene fuori che la Goodtime è di proprietà di Gabriella Buontempo, moglie di Italo Bocchino. Che, intanto, con Fini se ne è uscito dal Pdl. Così, quando il progetto arriva a Mauro Masi, berlusconiano, Masi dice no, escluso, il programma non si fa. E Mazza abbozza. Perché intanto, da finiano che era, pure Mazza è diventato filo berlusconiano”.

Così si spiega la reazione di Gasparri.

Pippo BaudoRai 1