Home Notizie #freeFiorello – Come nasce un’hashtag ironico che diventa notizia senza ironia

#freeFiorello – Come nasce un’hashtag ironico che diventa notizia senza ironia

Dal post “coccodrillo” di ieri su TvBlog al mainstream.

pubblicato 30 Marzo 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 05:50


Non solo #freeFiorello (che abbiamo creato nottetempo, ironicamente, con un post-finto-coccodrillo per la “dipartita di Fiorello da Twitter”) è diventata l’hashtag e la notizia più popolare su Twitter, ma si è anche trasformata in una “notizia”. Per l’Unità e persino per il seguitissimo Repubblica.it.

Così, per tutti quelli che hanno deciso di occuparsi della vicenda, #freeFiorello è una specie di mobilitazione del popolo del web (che piace sempre tanto) in risposta alla “scomparsa” del conduttore dal social network. Eppure, verificare la nascita dell’hashtag era cosa davvero semplice. E la Twitter-opinione dilaga, con persone che rimpiangono il conduttore, altri che lo accusano di non aver rispettato i fan, altri che dicono che sarà ben libero di far quel che vuole, altri che criticano l’esistenza di una “mobilitazione” #freeFiorello (che non esiste affatto).

Allora, ecco che un altro social network ci viene in soccorso per raccontare come si è evoluta questa storia che, nel suo lato mainstream, ha delle sfumature davvero ridicole. La storia di com’è nata #freeFiorello è su Storify, con dovizia di Tweet aggregati e degli inconsapevoli contributi dei “big” dell’informazione.

Ecco l’incipit della storia:

«Premessa: Rosario Fiorello aveva fatto di Twitter una piattaforma su cui condividere i propri intermezzi fra uno spettacolo televisivo e una trasmissione radiofonica. Pubblicava i suoi video. Partecipava in maniera attiva alle discussioni con i suoi “follower” sul social network. Ha addirittura reso hashtag (l’etichetta di Twitter) il titolo del suo show di successo: #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend.

Ma poi, dopo aver partecipato al tweet compulsivo #freeRossellaUrru (come se Twitter potesse, con un’hashtag, davvero cambiare il mondo), dopo aver dato, come molti, la notizia della liberazione della volontaria italiana (notizia poi rivelatasi infondata), il 3 marzo Fiorello aveva smesso di utilizzare Twitter».

La storia prosegue:

«Così, in redazione di TvBlog abbiamo preparato una specie di “coccodrillo”.

Ieri notte, quando l’account di Fiorello è scomparso da Twitter, abbiamo pubblicato il pezzo, riadattandolo e lanciando #freeFiorello, cambiando anche il logo di TvBlog sul social network con un’immagine del conduttore. Chiamiamolo un esperimento social-ironico, in cui si diceva già (alle 2 di notte) che #freeFiorello era la tag lanciatissima, quando invece non era affatto vero».

Tutto il resto è su Storify, per raccontare un delizioso cortocircuito fra la televisione, il web, TvBlog e i social network.

Un cortocircuito che fa riflettere sulla qualità dell’informazione e sulla “notiziabilità”, ma anche su quanto ci si prenda sul serio online.