Piero Angela: «Il nemico della cultura non è lo share ma la noia»
Il conduttore e divulgatore premiato per i suoi 60 anni di carriera in azienda.
Piero Angela è stato premiato nell’ambito degli Screenings 2012 – che si svolgono a Firenze -, nel corso dell’incontro Rai per la valorizzazione dei beni culturali (moderato da Giorgio Van Straten, che fa ancora parte del cda Rai).
Il vicedirettore generale Gianfranco Comanducci, consegnando la targa d’argento, ha parlato di Angela esaltandone
«la capacità di unire qualità e ottimi ascolti e la curiosità che non gli è venuta mai meno dal settembre del 1952 quando a Torino iniziò il suo lavoro da cronista in Rai».
Nel ritirare il premio e nel partecipare alla conferenza, il giornalista e divulgatore ha parlato della cultura in televisione, esponendo il suo punto di vista.
«Il vero nemico della cultura non è lo share ma la noia. La cultura spesso è stata ed è trasmessa da persone che parlano più ai loro colleghi, agli addetti ai lavori piuttosto che al grande pubblico televisivo e questo vale anche per la scienza».
L’affermazione è condivisibilissima, e dovrebbe essere applicata, in un certo senso, anche al mondo della televisione in generale: ogni genere, ogni mezzo di comunicazione, quando si cannibalizza e non aggiunge nulla per aprirsi all’esterno, diventa autoreferenziale e non parla al pubblico. Ma chi è il pubblico? E siamo proprio sicuri che si debba parlare per forza al “grande pubblico” e non alle nicchie? Del potere delle nicchie abbiamo già parlato più volte.
Che la cultura si possa divulgare in maniera non noiosa – senza l’ossessione per lo share ma con l’attenzione per il pubblico – è invece un fatto.