Ragazze in web, il secondo film-tv di Mai per amore stasera su Raiuno
Su Raiuno Ragazze in web, il secondo film-tv del ciclo Mai per amore, con Carolina Crescentini e Francesca Inaudi
Si chiama “Ragazze in web” il secondo film-tv del ciclo “Mai per amore”, realizzato per focalizzare l’attenzione sul tema della violenza delle donne. Regista di questa seconda fiction è Marco Pontecorvo, mentre la sceneggiatura è di Andrea PurgatoriRaifiction e Ciao Ragazzi.
Protagoniste sono due ragazze, Claudia (Carolina Crescentini) e Silvia (Francesca Inaudi), studentesse che vivono nello stesso appartamento ma hanno due stili di vita diversi. Claudia, che arriva da una famiglia modesta, nel cercare un modo per non gravare con le spese universitarie sulla famiglia ha deciso di vendere la propria immagine online, concedendo ad utenti a pagamento di vederla senza veli.
Silvia, che invece è sempre stata viziata dalla sua ricca famiglia, non approva la scelta di Claudia. Eppure, per lei, abituata ad avere sempre tutto pronto, è difficile inserirsi nel mondo dell’università lontano dai genitori. Decide così di provare anche lei a finire online, pensando sia il modo più semplice per fare soldi ed essere indipendente.
Ragazze in web, il film-tv di Mai per amore
Le due hanno una regola: mai vedere di persona gli uomini con cui si sentono su internet. Silvia, però, si pente quasi subito della sua decisione e decide di allontanarsi da Claudia. Questa, intanto, ha iniziato ad essere corteggiata da uno degli uomini che ha conosciuto su internet, ed è decisa ad incontrarlo.
Presto, però, Claudia si renderà conto di avere sbagliato e, con l’aiuto di Silvia, proverà a chiamarsi fuori. Ormai, però, il suo ammiratore l’ha puntata, e per le due ragazze non sarà facile tornare ad essere libere. Un tema, quello dei rischi del web, raramente affrontato, e per questo difficile da raccontare al pubblico.
La difficoltà stava nel raccontare una storia senza giudicare il comportamento delle protagoniste. Un compito che, secondo il regista, è stato difficile ma non impossibile:
“Non bisognava né giudicarle né compatirle e questo gioco di equilibrismo era fondamentale per la riuscita del film. Spero di esserci riuscito, pur mantenendo coerentemente la mia posizione sul problema che investe una grandissima fascia di ragazze tra i quattordici e i trent’anni e che credo debba preoccupare tutti noi, soprattutto chi si occupa di formazione nel nostro paese.”