Home Rai 1 Frequenze tv – La storia infinita. Rai e Mediaset potrebbero non partecipare all’asta

Frequenze tv – La storia infinita. Rai e Mediaset potrebbero non partecipare all’asta

Una conversione in legge di una direttiva europea darebbe a Rai e Mediaset la possibilità di utilizzare frequenze che già detengono e svuoterebbe la nuova asta.

pubblicato 15 Aprile 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 05:27


Probabilmente domani durante il ventiquattresimo Consiglio dei Ministri del Governo Monti, il Ministro Corrado Passera presenterà il decreto che annulla definitivamente il beauty contest e che indice la gara sulle nuove frequenze per il digitale terrestre (la scadenza ultima è comunque il 20 aprile 2012, giorno in cui scade la sospensione del “concorso di bellezza”.

La Commissione Europea, stando a quanto si apprende, avrebbe già dato il suo avallo informale al decreto.

C’è, però, un cavillo che riguarda un altro decreto, quello di attuazione di una direttiva europea (la 140 del 2009) che prevede che alcune frequenze, attualmente in possesso di Rai, Mediaset e H3G, possano essere utilizzate anche per il digitale terrestre.

Cosa significa questo? Che se Rai e Mediaset riconvertissero le frequenze che già detengono al Dtt si escluderebbero automaticamente dalla nuova asta perché raggiungerebbero già il massimo di frequenze consentite dall’Unione Europea.

Così protestano tutti. Protesta Mediaset che ancora vorrebbe il beauty contest. Protestano Antonio Di Pietro (Idv) e Vincenzo Vita (Pd) che rilevano, in questo nuovo scenario, non solo un nuovo regalo sia alla Rai sia a Mediaset ma anche un minor introito per le casse dello stato qualora i due soggetti “dominanti” non dovessero partecipare alla nuova asta. Protesta pure il Pdl che difende la bontà del beauty contest. Insomma, il pasticciaccio continua.

Foto | © TM News

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