Noioso, è così che ci sentiamo di definire E’ stato solo un flirt?, il nuovo programma di Antonella Clerici che ha debuttato questa sera su Rai1 (resoconto e gallery). Nonostante un bello studio e dei montaggi piacevoli, ci siamo trovati di fronte ad un programma che, passato l’entusiasmo del primo racconto, è diventato maggiormente soporifero ad ogni istante che passava. Non si è visto un elemento essenziale: la naturalezza, che è venuta a mancare nel momento in cui sono stati inseriti una serie di “accorgimenti” sbagliati, dalla scatola dei ricordi alla docufiction sugli accadimenti.
Le storie di E’ stato solo un flirt sono sembrate quasi delle favole, dei romanzi Harmony, anziché il semplice racconto di un amore di gioventù. A momenti è parso di stare in un cartoon, dove la Clerici era una fatina buona che faceva incontrare due persone che si sono separate per le cause più svariate, ma che ora sono felici e appagate, anche se dagli sguardi di alcuni protagonisti traspariva il contrario. “Tutto va bene“, è stato questo il leit motiv di uno show che è sembrato fatto per rassicurare il pubblico.
Va detto che la Clerici si è dimostrata un’ottima padrona di casa e non può che essere promossa. Il “gossip” è il suo pane quotidiano e lo si vede; non importa se davanti a lei ci sono dei perfetti estranei, perché passato il momento di iniziale imbarazzo, narrare una storia o farla raccontare ai protagonisti, venire a conoscenza dei particolari più nascosti dell’incontro tra due persone, diventa un gioco da ragazzi. E’ stata invece la “confezione” ad essere sbagliata, l’edulcorazione di ogni elemento proposto, anche della storia più triste e delle lacrime più vere.
E’ stato solo un flirt – Prima puntata del 21 aprile 2012
Parlando della formula in senso stretto, i richiami a C’è posta per te, inutile negarlo, ci sono stati. C’è stato il lungo racconto dell’amore di gioventù; l’incontro con il protagonista davanti alla “porta del tempo” – non una busta, ma un qualcosa di non così lontano -; ci sono state le fotografie dell’epoca, usate anche nel programma di Maria De Filippi quando si parla di vecchie storie d’amore. Ciò che l’ha differenziato è stato invece la mancanza di “dramma”, la possibilità che un incontro potesse non andare a buon fine e l’assenza di “disperazione” nei protagonisti. Ma questo ha fatto crollare anche il pathos.
Se E’ stato solo un flirt fosse stato proposto nel pomeriggio domenicale di Rai1, con una durata limitata e con soltanto un paio di storie proposte, l’effetto non sarebbe stato così soporifero e anche la formula sarebbe stata adatta. Ma un’intera serata senza un pizzico di verve, con parecchi momenti morti ed incontri non particolarmente emozionanti, è davvero tanto, troppo, tempo.
Basterebbe comunque un po’ di “astuzia” per renderlo più moderno e appetibile. Si deve solo capire quali siano i gusti del pubblico di Rai1, perché non è detto che questa formula ripetitiva e tediosa non sia davvero ciò di cui ha bisogno.