Private Practice, la sesta stagione (da tredici episodi) sarà l’ultima?
La Abc sta pensando di chiudere Private practice con una sesta stagione da tredici episodi
La fortuna di “Private practice” non è stata, negli anni, la stessa della serie da cui deriva, ovvero “Grey’s anatomy”: se quest’ultima, infatti, viaggia ancora su ascolti eclatanti per una serie in onda da otto anni, il suo spin-off nel corso del tempo ha sofferto un calo di telespettatori, tanto da indurre la Abc ad iniziare a pensare che la sesta stagione dello show potrebbe essere l’ultima.
Secondo Deadline, infatti, i vertici del network starebbero valutando l’ipotesi di rinnovare il medical drama di Shonda Rhimes per un’ultima stagione composta da tredici episodi, che dia un degno finale alle vicende dei medici della Oceanside Wellness. A dare forza a questa idea, il fatto che il contratto di Kate Walsh (foto), protagonista dello show, sia valido ancora per altre tredici puntate.
Se si considera anche lo spostamento dello show dalla collocazione del giovedì sera (preceduto da “Grey’s anatomy”) a quella, recente, del martedì, è facile pensare che la Abc voglia puntare su altre sere tv. Tutto tornerebbe, se non fosse per il fatto che “Private practice” ha dimostrato di saper reggere gli ascolti nella nuova serata, tanto da ottenere, la settimana scorsa, ben 8,1 milioni di telespettatori (2.2 rat. 18-49 anni), il dato più alto da due mesi.
Ecco che, allora, la Abc starebbe rivalutando le sue opzioni: se fino a qualche giorno fa i tredici episodi finali erano l’ipotesi più probabile, ora pare che la rete non escluda un rinnovo da diciotto o da ventidue episodi, che servirebbero comunque a chiudere la serie, facendo della sesta stagione quella conclusiva.
Ad ogni modo, il rinnovo di “Private Practice” potrebbe portare a ben quattro le serie tv della Rhimes in onda sulla Abc: oltre a questa ed a “Grey’s anatomy”, infatti, potremmo rivedere “Scandal”, i cui ascolti stanno reggendo bene, e “Gilded Lilys”, serie tv ambientata nel 1895 che il network sta considerando per la prossima stagione.
Intanto, la Abc deve anche vedersela con “Body of proof” e “Gcb”: gli ascolti di entrambe le serie non sono entusiasmanti, ma mentre la prima permette alla rete di fare soldi grazie alla distribuzione all’estero (i polizieschi sono sempre molto richiesti), la seconda, invece, s’incastra bene nella filosofia del network, che punta sempre di più su telefilm scacciapensieri.