Calabrò: “Siamo ancora teledipendenti”
L’ex presidente dell’AgCom riconosce i passi avanti nella diffusione di internet, ma la tv è ancora il media più importante fra gli italiani.
Corrado Calabrò, dopo 7 anni, lascia la guida dell’AgCom. Nel delineare il bilancio della sua attività, apprezzata almeno nella misura consentita dai poteri di sanzione limitati affidati all’Authority, Calabrò ha spiegato quanto nonostante l’esplosione di internet l’Italia era e resti in paese fortemente legato alla televisione.
Malgrado il dilagante successo di internet, l’Italia e’ tuttora un Paese teledipendente, è indubbio che il maggior numero di informazioni proviene oggi da internet, l’informazione più influente è ancora quella fornita dalla televisione.
Nel nostro paese vige ancora la regola “l’ha detto la televisione“, questione di audience (maggiore per la tv, nonostante tutto), questione di presunta autorevolezza, ma soprattutto problema legato alla passività del mezzo: su internet le informazioni te le devi andare a cercare con la tv di basta accendere l’apparecchio e rimanere seduto in poltrona.
Le nuove forme della democrazia corrono sulla rete ,ma la politica visibile in Italia si fa pur sempre in televisione. Le persone e gli eventi che non appaiono sullo schermo televisivo non sono validati nell’immaginario collettivo.
Certo Calabrò rivendica come un successo il “radicale riordino che ha consentito il passaggio dal sistema televisivo analogico a quello digitale, con la moltiplicazione per sei dell’uso di ogni frequenza“, ma lui stesso ammette implicitamente che questo non basta per rendere la tv davvero libera, plurale ed indipendente dalle influenze della politica.
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