Il dibattito in tv fra Sarkozy e Hollande – Due pensieri a confronto (e Sarkò rinnega Berlusconi)
In diretta per due ore e mezza su France 2 e Tv1. Ecco un’analisi televisiva.
E’ naturale: del dibattito televisivo fra Nicolas Sarkozy e Francois Hollande, quel che più resta impresso agli italiani che l’hanno seguito o che ne leggeranno è il tentativo del presidente di Francia di rinnegare la sua “amicizia politica” con Silvio Berlusconi. Un siparietto davvero imbarazzante, soprattutto nel vedere il palese sforzo di Sarkozy di rintuzzare un attacco evidentemente imprevisto da parte dello sfidante su un terreno scivoloso, rappresentato dall’ex premier italiano.
Ma non è questo il punto, se vogliamo analizzare la questione da un punto di vista televisivo. Lontano dalla spettacolarizzazione e dallo show che regalano i candidati alle Presidenziali americane, il confronto in tv fra i due candidati alla Presidenza della Francia, che si sfideranno nel ballottaggio il 6 maggio 2012, è un modo interessante per dar spazio alla politica.
Mandato in onda contemporaneamente, vista l’importanza mediatica, da France 2 e Tf1, e con due moderatori di entrambe le emittenti (una pubblica, l’altra privata), nelle persone di Laurence Ferrari e David Pujadas, il confronto fra Sarkozy e Hollande, che non hanno risparmiato anche i colpi bassi e gli affondi molto duri, ha mostrato, televisivamente parlando, due diverse visioni del mondo e del modo di governare un Paese. Non è affatto poco, soprattutto nell’era dei tecnici. Il confronto fra i due candidati – certo, evento raro – ha dimostrato che la politica può interessare in maniera serrata anche per due ore e mezza di diretta e anche senza liti (sebbene, appunto, la tensione non sia affatto mancata).
Televisivamente parlando, non c’è nulla da eccepire. Inquadrature paritarie, cronometro a misurare il tempo di parola per ognuno dei contendenti, moderatori a fare il loro ruolo. Tematicamente, Hollande e Sarkozy hanno proposto – certo, al lordo di mera strategia elettorale, questo è ovvio – le loro tematiche contrapposte, senza lasciarsi andare a facili slogan ma tentando, per quanto possibile, di approfondire le proprie posizioni (con un Sarkozy, oggettivamente, stranamente alle corde).
Due posizioni contrapposte, che né i candidati né la televisione hanno tentato di negare, anzi, che hanno rivendicato fermamente. Di questi tempi, in cui il pensiero unico la fa a padrone, non è poco.