Aldo Grasso, i giornalisti (ad) Amici e l’uso di Twitter
Due esternazioni del critico televisivo a proposito di Twitter e dei giornalisti che vanno a fare i giurati ad Amici di Maria De Filippi.
«E quei dirigenti che twittano tutto il giorno? Dando giudizi sui programmi, rubando tempo al proprio lavoro, ammiccando a giornalisti amici, ritwittando insulti a chi si permette di osservare la stranezza?»
Così, ieri, Aldo Grasso, sul Corriere della Sera. Non fa nomi, il celebre critico televisivo, e quindi non è il caso di mettersi a indovinare qui a chi si riferisca: probabilmente, gli utenti di Twitter appassionati di televisione avranno qualche loro teoria in merito.
Certo è che Grasso punta il dito contro una piaga piuttosto interessante. No, non mi riferisco al “rubare tempo al proprio lavoro”, su quello, personalmente, non sono d’accordo: trenta tweet ruberanno al massimo pochi minuti, e comunque lavorare con la comunicazione potrebbe anche voler dire utilizzare i social network, chi lo può negare? Il punto è, ancora una volta: come vengono utilizzati, i social network in Italia.
In particolare, Twitter ha smascherato proprio la stranezza del nostro paesello: è chiaro che un giornalista televisivo non sia esattamente un watchdog del potere politico, per carità. Ma è altrettanto chiaro che, veder su Twitter i cinguettii fra i personaggi dello spettacolo – allarghiamo il raggio d’azione e d’esame, non fermiamoci solo all’uso che ne fanno «quei dirigenti che twittano tutto il giorno» che non nomina Aldo Grasso – e i giornalisti amici (ai nemici, siano essi giornalisti, blogger o semplici telespettatori, generalmente viene riservata una specie di lapidazione mediatica senza se e senza ma, con un’aggressività tipica del branco che azzanna e si spalleggia), come se si scambiassero sms privati, lascia davvero allibiti.
Perché avviene in pubblico, e dunque fa cadere la maschera, toglie ogni dubbio, rende inverosimile qualsiasi pezzo d’elogio e fa venir fame di critiche feroci, ma nei confronti degli amici, soprattutto, per ripulirsi l’anima e tornare a credere un minimo nel meccanismo del giornalismo televisivo, forse nella tv tutta. Solo che, come si fa a crederci davvero?
Per inciso, ieri Grasso tuonava anche contro i giornalisti che vanno in giuria ad Amici
«Vedere tutta quella pletora di giornalisti che facevano la giuria. Ecco, secondo me il mestiere del giornalista è un altro. […] Questo può generare equivoci, al di là della buona fede dei singoli».
Altra questione che da queste parti si è sollevata più di una volta. Tutto sommato, fa piacere che se ne accorga anche Aldo Grasso. Con un bel po’ di ritardo.
Alberto Puliafito (@albertopi)
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