Porta a Porta primaserata – Un plastico anche per il terremoto. Poi le lacrime
In prima serata, come sono costruiti i capannoni che sono crollati secondo i plastici di Bruno Vespa.
Porta a Porta – Plastico sul Terremoto in Emilia
Bruno Vespa non resiste. E riesce a mostrare un plastico anche per parlare del terremoto in Emilia.
La prima serata di Porta a porta si occupa del sisma che ha sconvolto la regione. E dopo il parere di Enzo Boschi (INGV) che illustra la cartina del rischio sismico in Italia, ecco fare la sua apparizione il protagonista indiscusso dell’immaginario vespiano: il plastico. E dopo il plastico di Cogne, quello della Costa Concordia, il cartonato dell’evasore fiscale e molte altre perle che ci ha regalato il giornalista, eccolo, illustrato (con tanto di piccolo crollo finale) da un professore del Politecnico di Torino, Bernardino Chiaia, il plastico di uno dei capannoni crollati a causa della scossa del 29 maggio 2012.
Alla spiegazione – tecnica, per carità – si accompagnano panoramiche sinistra-destra e basso-alto per illustrare la semplice – e tristemente letale – struttura dei capannoni.
Non pago, Vespa propone anche, in collegamento con l’inviata Vittoriana Abate, i familiari di uno dei ragazzi morti a causa del crollo del capannone di cui sopra: lacrime assicurate e spettacolarizzazione del dolore a iosa, a caccia dei colpevoli.
Abbiamo un bel lamentarci di come l’infotainment racconta le tragedie. Ma troppo spesso il cosiddetto giornalismo d’approfondimento non sa fare meglio. Anzi.