Home Nomine Rai. Michele Santoro: «Mi pare che Monti abbia una banca nel cervello». Affonda il Pd, profetizza una Rai di basso profilo

Nomine Rai. Michele Santoro: «Mi pare che Monti abbia una banca nel cervello». Affonda il Pd, profetizza una Rai di basso profilo

In un’intervista al Manifesto, il conduttore e giornalista esterna a proposito delle nomine di Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi.

pubblicato 9 Giugno 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 04:11


Le nomine Rai di Mario Monti sono arrivate proprio mentre Michele Santoro stava ultimando un’intervista al Manifesto in cui il conduttore e giornalista parlava di televisione a tutto campo. Naturale, dunque, che Norma Rangeri l’abbia provocato proprio sulle nomine.

Anche perché Santoro era già stato molto duro col centrosinistra a proposito di altre nomine, quelle dell’AgCom (e dell’autorità garante della privacy), dicendo:

«Intanto [il Pd] ha già partecipato [alla spartizione, ndr]. Più che sceneggiare l’Aventino e dire non entreremo nella spartizione, per essere credibili dovrebbero spogliarsi di quello che hanno e generare una crisi».

Poi aveva affondato sulla questione che Pierluigi Bersani e il Pd vanno ripetendo da mesi come un mantra: il cambio di governance della Rai, una vera e propria ossessione. Ma siamo proprio sicuri che sia solo quello il nodo cruciale? Se lo chiedeva anche Santoro:

«La governance è l’unica chiave? Perché non mettono in campo qualche idea di servizio pubblico? Se il governo proponesse tre nomi di altissimo profilo, scelti con un meccanismo trasparente (quel che chiedevamo io e Freccero), i partiti dovrebbero adeguarsi».

A quel punto, erano arrivate le nomine di Anna Maria Tarantola (scopri chi è e che poteri ha il nuovo presidente della Rai) e di Luigi Gubitosi. Altro che processo trasparente: decisionismo assoluto. Questo il commento di Santoro:

«Regole nuove per indicare i nomi: zero. Fantasia: zero. Mi pare che Monti abbia una banca al posto del cervello».

Parole che fanno compagnia all’esternazione di ieri di Carlo Freccero, che aveva nominato i due prescelti definendoli due alieni.

Ma Santoro non si ferma a queste considerazioni e attacca nuovamente il Pd:
E ancora sul Pd:

«Parlano solo di governance e dunque lasciano a Monti l’iniziativa. Dovevano essere loro a provocare questo cambiamento. Il Pd è immerso nel conflitto di interessi che lo unisce a Berlusconi. Le nomine alle Authority rivelano un sistema che lega Berlusconi ai suoi avversari, con l’acquiescenza di Monti e il silenzio del Quirinale».

Infine, una triste profezia sui prossimi tre anni della Rai.

«Prevedo una gestione di basso profilo, magari mascherata da televisione di qualità, queste balle che poi ci raccontano».

Non stupisce, a pensarci bene, che Mario Monti abbia sempre declinato – non ufficialmente, ovvio – l’invito di Michele Santoro a presentarsi a Servizio Pubblico.

Rai 1