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Da Vero Tv a Ma come ti vesti? over, anche la tv digitale “fa tanto provincia”

Marisa Laurito consiglia prodotti per il bagno e Enzo e Carla fanno training a una nonnina: addio nuova tv!

pubblicato 13 Giugno 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 04:09


Abbiamo voluto lo switch-off indiscriminato? Cominciamo a pagarne le conseguenze, perché la tv digitale continua la sua metamorfosi geriatrica ogni giorno che passa. E quegli stessi programmi che sembravano isole felici, modello virtuoso di una tv davvero alternativa e sperimentale, si stanno normalizzando a vista d’occhio.

Prendete Ma come ti vesti?, marchio originariamente milanocentrico e urban chic per eccellenza. Era cominciato con le sentenze terribilmente inclementi e snob dei due alieni Enzo e Carla, così al riparo dalle convenzioni sociali e televisive (poi sono arrivate le parodie generaliste e gli inviti in Rai e tutto è cambiato). Pur odiosi come pochi riuscivano a farti credere davvero di poter vestirti in modo eccentrico anche per andare a fare la spesa, offrendo modelli aspirazionali lontani anni luce dal target del pianerottolo.

Nella quinta puntata della nuova stagione, da poco andata in onda, è invece protagonista per la prima volta Antonia, un’ottantenne bergamasca a caccia di consigli per fare bella figura al mercato.

La signora si presenta con vestiti da naftalina o con l’abito buono delle feste di famiglia e i neo-badanti Enzo e Carla riescono a conferirle un’eleganza d’altri tempi, ma con un handicap di fondo: Ma come ti vesti?, in questa veste over, “fa tanto provincia”. Lo stesso training, se applicato a una simpatica nonnina, perde tutto il proprio cinismo, acquisendo un linguaggio perbenista a misura di Comitato.
vero tv laurito

Se a ciò ci aggiungete che da pochi giorni è partito, al canale 137, Vero Tv, che fa della tv artigianal-dozzinale un modello di marketing, qualcosa non torna. Il digitale era nato con le chicche di Rai4 e il sapore international delle produzioni di Cielo. Avevamo bisogno di Marisa Laurito che ci dispensa dei consigli per il bagno, trasformando il concept di diretta tv in un discount che rivende a metà prezzo il vintage di Buona Domenica?.

Il modello produttivo è geniale per la potenzialità di far markette ai giornali di Veneziani Editore sul piccolo schermo. Tuttavia, se Laura Freddi & co non riuscivano a lavorare perché sanno fare solo questa tv, c’è da preoccuparsi sul serio.

Ormai è evidente che, per aumentare i propri numerelli, le tv digitali vogliono pescare pubblico ottuagenario, lo stesso che si dimentica la tv accesa e piace all’Auditel. Lo stesso pubblico del sabato sera, a cui si è adeguato il serale di Amici. Addio sogni avanguardisti, se il futuro continua a essere la sciura Maria.

E comunque, di fronte a una generazione che non si schioda da RaiUno e Rete4 neanche con le cannonate, siamo sicuri che “invecchiare” il resto del digitale non faccia scappare quel po’ di pubblico giovane disponibile?