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Collaboratori e dipendenti Rai: no a dichiarazioni su blog e social network

Lorenza Lei estende quanto raccomandato con altre circolari interne anche al web.

pubblicato 11 Giugno 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 04:08


Lorenza Lei interviene a gamba tesa sul proliferare dell’uso dei social network da parte di collaboratori e dipendenti della Rai, con una circolare che si richiama ad altre comunicazioni analoghe in cui si precisava che «sono riservati esclusivamente alle aree funzionali e alle responsabilità aziendali a ciò deputate» i rapporti con altri media e che estende ai social network e alle espressioni sul web le raccomandazioni di tali circolari. E’ Repubblica a pubblicare online la circolare interna, La DG/059 dell’8 giugno 2012, in cui si legge:

«Negli ultimi tempi si è verificato un numero sempre crescente di casi in cui sono state rilasciate, con diverse modalità, da parte di dipendenti e collaboratori dell’Azienda, dichiarazioni improprie agli organi di informazione.

Al riguardo, si richiama integralmente quanto stabilito con la nosta DG/0092 del 15 luglio 2011, di pari oggetto, nonché con le circolari DG/0019 del 15 febbraio 2010 e DG/0076 del 27 maggio 2010.

Tuttavia, alla luce dell’evoluzione tecnologia e produttiva dei mezzi e sistemi di comunicazione, si precisa che, quanto stabilito con riferimento agli organi di informazione, deve intendersi riferito anche alle dichiarazioni rilasciate su siti internet, blog, social network e similari, fruibili da una pluralità di utenti.

Si ribadisce pertanto che non verranno tollerati comportamenti in contrasto con la richiamata normativa aziendale.

Certi della collaborazione di tutti, si porgono distinti saluti».

La questione è davvero interessante: secondo la Lei, dunque, le dichiarazioni su Twitter, su Facebook, i commenti sui blog e simili rilasciati da dipendenti e collaboratori Rai equivarrebbero a dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa. A che tipo di esternazioni si riferisce, il direttore generale uscente? A questioni riservate? Se è così, non ci vorrebbe certo un’ulteriore circolare interna: le questioni riservate sono riservate, punto. Oppure si riferisce ad altri tipi di dichiarazioni?

Quale che sia il caso, non sarà una circolare-simil-bavaglio a far comprendere l’uso dei social network: le limitazioni alle libertà non hanno mai portato nulla di buono.

Rai 1