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Sara Tommasi e gli alieni. E il viral marketing

La nuova versione della soubrette, mentre l’attesa del web per il lancio del suo film a tinte forti aumenta. Niente droga: sono stati gli extraterrestri

28 Giugno 2012 10:15

Nel teaser dell’ormai celeberrimo video d’iniziazione all’intrattenimento per adulti che vede (ormai il condizionale si può eliminare, che ne dite?) Sara Tommasi grande protagonista non c’è niente da vedere, anche perché se fosse diversamente YouTube l’avrebbe già fatto rimuovere. Eppure ha già 900mila visualizzazioni. Ma il fatto che un certo genere abbia successo sul web, anche se quando se ne parla tutti si mascherano dietro a un velo di puritanesimo snob, non è una novità.

La novità, l’ennesima, se volete, che riguarda la Tommasi, la cui deriva verso il surreale è ormai conclamata è un’altra. Infatti, come riportano i colleghi di GossipBlog, fra la Tommasi e la nuova carriera ci sono gli alieni. No, non è uno scherzo: l’ex soubrette, già concorrente dell’Isola dei Famosi, ha rilasciato un’intervista a Il Resto del Carlino, in cui ha raccontato che il suo primo film nel mondo delle pellicole “spinte”, La mia prima volta, le sarebbe stato ispirato dagli extraterrestri:

«Alcuni giorni prima di entrare in questo ambiente ho avuto un contatto con entità aliene che mi hanno impiantato un microchip nel cervello con lo scopo di diffondere l’amore nel mondo. Due di loro sono stati sempre presenti di nascosto sul set»

Il regista, Guido Maria Ranieri, ha rincarato la dose confermando la versione dell’attrice al giornalista del quotidiano:

«In fase di montaggio mi sono accorto che nella scena girata nel bosco, in un frame, facendo molta attenzione, si nota apparire una figura scura che poi sparisce immediatamente dallo sfondo. Ricordo bene anche l’arrivo di un uomo vestito di nero all’inizio delle riprese, che affermava di essere il fotografo di scena, che poi però non ho più visto nel giro di pochi minuti».

Niente droga, dunque, ma omini verdi. In attesa del complotto delle scie chimiche o di qualche grande vecchio (magari tutta l’operazione è stata ordita da Goldman Sachs?) non resta che prendere atto di una cosa. La martellante campagna virale che gira intorno alla Tommasi funziona. Rimbalza dal web ai giornali e viceversa, e non si può non parlarne. Viral marketing allo stato puro: una strategia che si potrebbe applicare anche a prodotti più “alti”. Chissà, forse da tutta questa storia chi fa comunicazione avrebbe molto da imparare.