Home Notizie Stefano Bizzotto a Tvblog: “Raisport è stata coperta di insulti. Le critiche? Frutto di pregiudizi, anche se si può migliorare”

Stefano Bizzotto a Tvblog: “Raisport è stata coperta di insulti. Le critiche? Frutto di pregiudizi, anche se si può migliorare”

Stefano Bizzotto, telecronista ad Euro 2012, commenterà le gare di tuffi a Londra 2012 e difende Raisport: “Ci hanno coperto di insulti, critiche prevenute”

16 Luglio 2012 11:07

Stefano Bizzotto è stato uno dei pochi giornalisti di Raisport impegnati ad Euro 2012 a non essere travolto dalle critiche degli spettatori e degli addetti ai lavori. Preparato, puntuale e pacato, è da poco tornato dalla Polonia, ma si appresta a ripartire tra poco: alle Olimpiadi di Londra 2012, infatti, commenterà le gare di tuffi.

Stefano, Raisport è stata letteralmente massacrata agli ultimi Europei.

“Sì, purtroppo ho letto, su Internet e sui giornali, le critiche che ci hanno colpito. Siamo stati coperti di insulti. Personalmente non posso esprimere un giudizio sul lavoro dei colleghi per un motivo molto semplice: io sono stato sempre impegnato a Danzica, quindi non ho potuto vedere le nostre trasmissioni e le nostre telecronache. Anche le partite le guardavo sulla tv polacca. Immagino che ci sia stato qualcosa che non ha funzionato, non lo nego, così come non nego che si può sempre migliorare. Detto ciò, credo che lo sport più diffuso in questo momento sia dare addosso alla Rai”.

In che senso?

“Ho come la sensazione che le critiche siano state fatte a prescindere dalla qualità del prodotto, con un pregiudizio di partenza. Ripeto, non ho visto nulla di quello che abbiamo trasmesso e quindi non posso giudicare, ma mi rifiuto di credere che tutto quello che propone la Rai sia completamente da buttare e tutto quello che propone la concorrenza sia da salvare.

Tu, però, hai ricevuto numerosi complimenti, anche su Tvblog.

“I complimenti fanno sempre piacere, ma di sicuro di errori ne avrò fatti anche io, anche perché è impossibile parlare per due ore in diretta senza imperfezioni. E poi devo confessarti che su altri blog e forum non sono stati così teneri con me. Insomma, ho letto cose al limite della denuncia”.


Il motivo?

“In molti hanno pensato che, solo perché seguivo la Germania, fossi un tifoso tedesco. È una cosa che sinceramente mi ha fatto girare le scatole. Io ho seguito la Germania semplicemente per lavoro: da anni ho contatti con colleghi tedeschi, sono abbonato a diversi giornali on line tedeschi, ma è tutto qua”.

Parliamo delle tue telecronache di calcio. C’è un commentatore tecnico con cui ti trovi meglio?

“No, sinceramente mi trovo bene con tutti, anche perché cerco di mantenere lo stesso stile di racconto a prescindere dalla persona che mi trovo di fianco. Inoltre, credo che per svolgere un buon lavoro sia fondamentale mantenere una distinzione di ruoli. Ho commentato l’Under 21 con Vincenzo D’Amico, poi con Fulvio Collovati e adesso con Ubaldo Righetti, e non ho avuto problemi con nessuno”.

Poi a Torino 2006 hai avuto al tuo fianco, nelle gare di hockey, un commentatore speciale.

“Sì, Fabio Capello. Ecco, in quel caso mi sono trovato di fianco a una persona che incuteva quasi soggezione, perfino dargli del tu mi sembrava strano: non solo per la differenza anagrafica, ma anche per la sua preparazione infinita e la sua autorevolezza. Invece nei tuffi l’intesa con Oscar Bertone mi sembra evidente. “Sì, con lui siamo praticamente una coppia di fatto”.

Vi rivedremo a Londra, immagino.

“Assolutamente sì, commenteremo le gare di tuffi, anche se poi non so quali effettivamente saranno trasmesse. Avendo a disposizione solo duecento ore di diretta, ci saranno delle scelte editoriali da fare. Probabilmente verranno sacrificate le competizioni senza atleti italiani”.

Come vivete la concorrenza con Sky?

“Sarà una situazione nuova, strana, non so immaginare cosa succederà. Per noi dei tuffi non cambierà molto, ma per altri sport la Rai non avrà le postazioni: in quel caso è evidente che i concorrenti saranno privilegiati”.

Quante Olimpiadi hai commentato finora?

“Da Atlanta 1996 commento le gare di tuffi, e fino ad Atene 2004 ho raccontato anche le competizioni di tiro a segno e di tiro a volo. Perché queste due discipline? Semplicemente perché i loro programmi non si sovrapponevano con quelli dei tuffi. Ho avuto delle belle soddisfazioni, ho commentato tante medaglie, e con diversi protagonisti, come Andrea Benelli e Roberto Di Donna, sono rimasto in ottimi rapporti”.

Tu rimani, in ogni caso, la voce dei tuffi per eccellenza.

“Sì, anche se poi in realtà non sono più di due o tre all’anno le occasioni in cui li commento. Però mi fa piacere che gli appassionati apprezzino il lavoro mio e di Oscar Bertone. Personalmente, poi, ho la fortuna di lavorare nella sede Rai di Bolzano, cioè nella città di Giorgio Cagnotto e sua figlia Tania: rispettivamente l’allenatore della Nazionale e la tuffatrice italiana più forte. Insomma, posso stare a contatto con loro in qualsiasi momento”.

Cosa ti auguri per le Olimpiadi dal punto di vista professionale?

“Beh, la maggioranza degli italiani non è ancora abbonata a Sky, quindi guarderà noi… E se poi riusciamo ad attirare anche qualche loro abbonato, tanto meglio”.