Home Fiction De Laurentiis: Addio cinepanettoni, sogno una fiction tv con Richard Gere

De Laurentiis: Addio cinepanettoni, sogno una fiction tv con Richard Gere

De Laurentiis ha in cantiere una fiction internazionale tratta da Io uccido di Giorgio Faletti

di grazias
pubblicato 6 Luglio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 03:36

Aurelio De Laurentiis scommette sulla tv, senza dimenticare ovviamente il suo amore per il cinema. Il noto produttore ha messo a disposizione la modica cifra di 100 milioni di euro per finanziare qualcosa come 20 progetti per il grande schermo e una serie tv internazionale. Ah, e ha deciso anche di dire addio ai cinepanettoni.

Sia il tema che il cast della fiction promettono di convincere anche lo spettatore più scettico: la serie si basa su Io uccido, il primo best seller di Giorgio Faletti, un intricatissimo thriller che ha lasciato milioni di lettori col fiato sospeso. Come ricorda lo stesso produttore, che dice di aver acquistato già da anni i diritti dell’opera, si tratta di un romanzo che conta ben 768 pagine, quindi l’adattamento si preannuncia molto complesso.

Ma De Laurentiis saprebbe già come riuscire nell’impresa: a suo parere sarebbe sufficiente suddividere la storia in 6 puntate, decisamente più adatte alla fruizione di un pubblico televisivo, senza correre il rischio di snaturare il romanzo. La vera perla di questo progetto però, è la scelta del cast. Per ora il produttore non si sbottona su nomi di attori italiani papabili, ma attinge direttamente da Hollywood gli interpreti che vorrebbe vedere sul set: Jean Reno, Anthony Hopkins e Richard Gere, niente di meno.

A quanto dice, il progetto originario sarebbe stato quello di produrre una pellicola cinematografica tratta dal best seller di Faletti, ma quest’idea si sarebbe poi scontrata con l’impossibilità di riassumere in una pellicola di due ore un romanzo talmente vasto ed intricato senza banalizzarlo. Da qui l’idea di optare per il piccolo schermo, di cui ammette di non essere esattamente un profondo conoscitore:

E’ vero che non conosco la televisione, ma è altrettanto vero che quando ho preso il Napoli non conoscevo un’acca del mondo del calcio. E poi sono sempre stato un giocatore da quando ero bambino e passavo il Natale dalla mia nonna napoletana giocando a 7 e 1/2. Poi ho provato il brivido di vincere l’impossibile a Montecarlo e ora azzardo con il mio lavoro. Ma mai ad occhi chiusi.

Una bella storia tratta da un romanzo italiano che ha appassionato milioni di lettori, un cast stellare e i fondi per rendere realtà questo progetto internazionale. Chissà quale rete vorrà trasmetterlo. Alla fine secondo voi ci ritroveremo Gabriel Garko o Beppe Fiorello?

[Foto | © TM News]