Liliana Cavani, in arrivo un film-tv sul Bosone di Higgs e (per la terza volta) San Francesco
Lliana Cavani ha annunciato di essere al lavoro su un film-tv sulla scoperta del Bosone di Higgs e su un terzo film su San Francesco
Dopo averlo “catturato” al Cern di Giverna, ora anche la tv potrebbe mettersi alla ricerca dell’ormai celebre Bosone di Higgs. L’intenzione arriva da Liliana Cavani, premiata all’Ischia Global Fest. La regista, infatti, ha annunciato di essere al lavoro su un film-tv che racconti il lavoro degli scienziati che ha portato alla rivoluzionaria scoperta:
“Sono in contatto con un ricercatore del Centro che già mi aveva aiutato nella fiction su Albert Einstein. Abbiamo una grande necessità di misteri da scoprire ed il bosone è un’apertura pazzesca sull’ignoto”.
Per uno sguardo al futuro, però, la Cavani (che in tv di recente ha diretto “Troppo amore”, del ciclo “Mai per amore”) vuole tornare al passato. Nel suo caso, ha un nome, Francesco d’Assisi. Dopo aver lavorato ad uno sceneggiato sul Santo nel 1966 (con Lou Castel) e con un film per il grande schermo nel 1989 (con Mickey Rourke), la regista vuole di nuovo raccontarne la storia, anche se la sua destinazione non è ancora certa:
“Ha tanto ancora da dirci, penso al suo discorso sulla povertà come libertà, c’è una ricchezza nella sua proposta che può trovare spazio dentro tutti anche senza bisogno di estremizzazioni. Sono in pre-sceneggiatura, penso ad un film per il cinema ed anche per la tv perchè io alla tv penso sempre e non ho mai avuto come tanti altri autori la puzza sotto al naso per questo mezzo, me ne andai via daal’Anac con Pasolini per questo tanti anni fa. Lo produrrò con la Ciao Ragazzi di Claudia Mori. Ma trovare un nuovo Francesco sarà durissima, non si può negarlo”.
Mentre la ricerca continua, la Cavani ha anche ribadito il suo punto di vista sulla tv di Stato di oggi, a cui deve molto e per la quale ha lavorato tanto:
“In questi tempi di crisi l’anomalia italiana si vede ancora di più. Non ci siamo mai liberati dalla tara originaria che ci deriva dal fascismo, di una cultura gestita dalla politica. Ma se non cambiamo sarà il fallimento di tutto”.
Infine, la regista ha anche qualche consiglio per i nuovi consiglieri d’amministrazione della Rai:
“Puntare sul prodotto nazionale, sulle co-produzioni e sulla consapevolezza strategica della cultura per la crescita del Paese. Solo con la libertà di raccontare il Paese senza edulcorazioni ci sarà un’inversione di tendenza”.
E cosa c’è di meglio, allora, di una storia così lontana dalle masse ma anche affascinante come quella della scoperta del Bosone di Higgs per cercare di dare una svolta? Vedremo se anche questa volta la regista saprà il fatto suo.
[Via Bresciaoggi]
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