Class action contro la Rai: a Ravenna il segnale dei ripetitori è disturbato
Da Ravenna parte una class action (raccolte duecento firme) contro la Rai per la pessima ricezione del segnale del digitale terrestre
La Rai dovrà fare i conti con una class action. Il motivo? Ancora una volta, le difficoltà di ricezione del segnale della tv pubblica lungo l’Adriatico, in particolare dai lidi ferraresi a Porto d’Ascoli. Come riporta l’edizione di oggi del Resto del Carlino, l’avvocato ravennate Andrea Maestri ha inviato una raccomandata all’ufficiale giudiziario per notificare alla Rai una diffida formale: entro novanta giorni, viale Mazzini dovrà migliorare il segnale dei ripetitori del territorio di Ravenna. In caso contrario, si ricorrerà al Tar del Lazio.
Come ha spiegato Maestri al quotidiano diretto da Giovanni Morandi,
“la gente è tanto arrabbiata con la Rai, è stanca di essere preso in giro. C’è chi da un anno non riesce a vedere un telegiornale regionale. [C’è] chi ha telefonato al numero verde della Rai e si è sentito rispondere che la colpa era dell’antenna. Chi ha allora chiamato l’antennista, ha speso dai 250 ai settecento euro e alla fine si è sentito diagnosticare che la colpa era del segnale Rai debole”.
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Ma i problemi non interessano solo la zona di Ravenna: da Marzabotto a Codigoro, da Cattolica a Gabicce Mare, da Tolentino a Osimo, i telespettatori delle Marche e dell’Emilia-Romagna devono fare i conti con una ricezione pessima e segnali disturbati. Il risultato? Migliaia di persone non hanno avuto la possibilità di vedere Europei di calcio e Olimpiadi. Se si aggiunge che questi luoghi sono importanti mete turistiche, risulta evidente anche il danno economico.
Lungo la riviera riminese la situazione da pochi giorni è migliorata grazie al nuovo ripetitore di Montescudo: rimarrà un caso isolato o si tratta effettivamente del primo passo verso un miglioramento definitivo?
Insomma, basterà la class action per indurre la Rai a intervenire?