Home Donne in tv: la Rai vuole tornare alla classe delle Kessler?

Donne in tv: la Rai vuole tornare alla classe delle Kessler?

In Rai si pensa ad un rinnovamento della rappresentazione della figura femminile. Si torna alle Kessler?

di grazias
12 Agosto 2012 14:39

«Una programmazione rispettosa della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale della donna». Così recita l’articolo 2 del contratto di servizio Rai – Stato (in scadenza a fine 2012) per quanto riguarda ciò che il servizio pubblico dovrebbe garantire sul trattamento dell’immagine delle donne in tv. L’argomento parrebbe stare molto a cuore alla neopresidente Rai Anna Maria Tarantola che, spending review a parte, avrebbe intenzione di intervenire seriamente sulla “questione femminile”.

La neopresidente di Viale Mazzini si è espressa più volte sull’opportunità di cambiare le cose a proposito della tv in rosa. Basta farfalline che planano da vertiginose scale di prima serata, ad esempio. Ma non solo: le ali andrebbero tarpate anche agli approfondimenti sulla chirurgia estetica nei contenitori mattutini delle reti Rai, a quanto dice. Insomma: “siamo donne, oltre le gambe c’è di più” come sosteneva qualcuna.

E quindi chissà come potrebbe configurarsi un’ipotetica nuova Rai più morigerata (più si così? sì, più di così. Tarantola dixit). Qualche suggestione per aiutarci ad immaginare quale potrebbe essere il futuro in rosa del servizio pubblico ce la regala il neo91enne Ettore Bernabei, direttore Rai dal 1960 al 1974, dicendoci prima di tutto quello che proprio non va:

I reality sono il genere che più mortifica la figura femminile in tv: lì la donna viene umiliata a semplice oggetto di contesa direi quasi materiale. Un autentico abbruttimento e soprattutto un modello che nulla ha a che fare con milioni di donne che la mattina si alzano prestissimo, organizzano marito e figli, vanno a lavorare otto ore, tornano a casa e ancora lì a organizzare.

Per il reality la condanna sarebbe quindi totale, ma questo non risponde al dilemma principale: come rappresentare le donne in tv in modo rispettoso? Per dipanare la matassa occorre tornare a un tempo (televisivo e non solo) che fu (tanto il vintage va parecchio di moda):

Per le Kessler adottammo il metodo delle calze nere col tutù. Alcuni storsero il naso perchè le ritenevano troppo provocanti, ma in compenso ero stato chiaro: niente ammiccamenti o doppi sensi, nessuna volgarità, mai un cedimento alle battutacce. Era un omaggio al fascino femminile ma senza offesa alle donne di tutti i giorni, magari meno belle o curate. C’era bisogno di cambiare tenendo fermo un punto: la donna nel suo rapporto con l’altro sesso, così come deve essere, ma senza sfigurare il suo ruolo nella vita quotidiana, sul lavoro e in famiglia.

E visto che anche ora parrebbe esserci questo bisogno di cambiamento che farà la Rai? Calze nere per tutte?

Rai 1