Home Notizie I consiglieri pagano per andare in tv: quattro puntate a 2400 euro. “Ma lo fanno tutti”

I consiglieri pagano per andare in tv: quattro puntate a 2400 euro. “Ma lo fanno tutti”

I politici dell’Emilia Romagna ammettono che pagare per andare in tv è pratica comune. Le tariffe? 2400 euro per quattro puntate

15 Agosto 2012 15:22

Dopo la diffusione della notizia che in Emilia-Romagna diversi politici pagano le tv locali per apparire nelle trasmissioni d’informazione, i protagonisti confermano senza timori: è tutto vero. Per esempio Roberto Sconciaforni, esponente della Federazione della sinistra, a Repubblica confessa:

“Non ho nessun problema ad ammettere di avere pagato per andare cinque o sei volte a 7 Gold. A ètv sono andato un paio di volte, ma costava troppo. Ho pagato perché non è che la grande stampa ci riservi molto spazio, e io avevo bisogno di raccontare quel che facciamo in Regione a un pubblico più ampio”.

Da Sel, invece, Gianguido Naldi sottolinea:

“Io chiesi più volte a ètv di essere invitato alle loro trasmissioni, ma mi fu detto che bisognava pagare e le tariffe erano alte. Alla fine fui io a proporre una rubrica sul lavoro, da fare con un collega di centrodestra, ma anche quella era troppo costosa”.

Le tariffe? Quattro puntate a 2400 euro, oppure otto puntate a 3600 euro, nel supermercato dell’esposizione mediatica.

Secondo Naldi

“Deve essere chiaro che tutti quelli che vanno a ètv pagano, anche quelli del Pd, magari non lo fa il gruppo, ma ci sono altri canali”.

Il presentatore di ètv Francesco Naldi, dopo essersi tirato indietro nei giorni passati, ha confermato l’esistenza di contratti.

“Si tratta però di spazi per la pubblicità di iniziative o feste di partito. Non di spazi giornalistici, e questo è garantito dal fatto che non c’è un giornalista presente e che è scritto in sovraimpressione che si tratta di messaggi a pagamento”.


Invece Dario Pattacini, presentatore di 7Gold, precisa:

“La scritta “messaggio promozionale” doveva esserci? Questo è vero, ma compete all’editore. Io lo dicevo spesso, in studio, che la trasmissione era a pagamento. E poi tutti pagano, le Acli, i sindacati, la Cna, tutti”.

Chiaramente, tutti colpevoli, nessun colpevole.

Ma la situazione sarà simile anche nelle tv locali delle altre regioni?