Milly Carlucci nel 2013 – Nuovi varietà low budget o 24 mila voci?
La conduttrice orfana di Ballando con le stelle si prepara a nuovi esperimenti.
Milly Carlucci sta rilasciando praticamente un’intervista al giorno in questo periodo, per far sì che non si spengano i riflettori sulla sua unica ossessione televisiva: Ballando con le stelle.
Per Alessandra Comazzi, che l’ha intervistata qualche giorno fa su Il Caffè, Ballando tornerà la prossima stagione. Peccato che non sia proprio così, visto che il vip show si prenderà un anno sabbatico per scongiurare l’inflazione in agguato.
Milly si è inventata un modo per convincerci che Ballando è ancora vivo e che l’intero Paese balla con Milly: la prima esibizione “live” del popolare show danzerino, l’8 settembre al Palaterme di Fiuggi. In attesa di una tournée per tutta Italia. E forse pure negli Usa (pare ci siano dei produttori interessati). L’Auditel verrà sostituito dal pubblico pagante, con biglietti che costano dai 20 ai 30 euro (prevendita esclusa).
Tour itinerante a parte, cosa farà Milly su RaiUno nella prossima stagione? Per la prima volta, dopo anni divisi tra il successo di Ballando, Miss Italia e altri spin-off sperimentali, di fatto la Carlucci non ha nulla di pronto per lei, specialmente di “forte”.
Al Giornale la Carlucci aveva dichiarato in una recente intervista: “Ho proposto alla Rai due varietà meno tradizionali, a dimensione ridotta e piccolo budget”.
Sempre alla Comazzi Milly dice che vorrebbe fare un “nuovo programma”, che nella descrizione ricorda il raffazzonato 24 mila Voci, andato in onda tra fine 2010 e inizio 2011 con due speciali natalizi (molto sottotono, però, va detto)
“Sono convinta che con i cori potrebbe capitare quello che accadde con il ballo: nessuno ci avrebbe scommesso un copeco. Adesso vorrei occuparmi di canto corale. E’ praticato e seguitissimo in tutto il mondo. Ci sono cori per ogni genere musicale, dal jazz al gospel, dal classico al pop. Sono formazioni dilettanti, ma dove il dilettantismo è vissuto con grande professionalità, mi si passi l’apparente contraddizione. Il coro è una scuola di vita. Tutti devono imparare che ogni voce è fondamentale, ma nessuna è indispensabile. Spero di riuscire, prima o poi, a far passare questa mia idea”.
Perché sia intervistata che intervistatrice si sono dimenticate che un precedente c’è stato e, contrariamente alle aspettative, non ricordava affatto Glee?