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VENEZIA E TV- Se Dio ha bisogno degli uomini, cinema e video hanno bisogno di dei o divi

Parliamo della televisione che vive come una sanguisuga, da sempre, ma sempre meno, del cinema, a spese del cinema che spesso “corrompe” finanzianto opere di scarsa qualità. “Dio ha bisogno degli uomini” è un film del 1950, regista Jean Delannoy , che racconta la storia degli abitanti di un’isola che sono molto rispettosi della religione

29 Agosto 2012 12:23

Parliamo della televisione che vive come una sanguisuga, da sempre, ma sempre meno, del cinema, a spese del cinema che spesso “corrompe” finanzianto opere di scarsa qualità.
“Dio ha bisogno degli uomini” è un film del 1950, regista Jean Delannoy , che racconta la storia degli abitanti di un’isola che sono molto rispettosi della religione ma depredano senza scrupoli i naufraghi delle navi sorprese dalle tempeste.
Che c’entra la tv? C’entra. Ho letto di recente un articolo di Irene Bignardi in cui si dice che Hollywood è infelice perchè mancano le dive e i divi- gli dei dell’Olimpo del cinema. Mancano a tutti.
Le tv non sono mai riuscite a produrre un divismo degno di stare alla pari di quello di Hollywood o di Cinecittà, o di altre capitali della pellicola, anche se i grandi nomi ci sono stati sia in Francia (Jean Gabin), Inghilterra (Vivien Leigh), Germania (Marlene Dietrich), Italia (Sophia Loren).
Certo, in Italia, nella vecchia tv detta pedagogica ci sono stati attori come Alberto Lupo o Paola Pitagora che hanno dato a tutti discreti brividi da divi, sia pure di seconda fila; ma oggi come oggi non mi sento di fare neppure un nome (Gianni Garko o Manuela Arcuri? non so, anzi so ma non dico).
Eppure c’è bisogno di figure fascinose e attraenti.
Una prova la fornisce a volte la stessa tv, quando, come è avvenuto a luglio, ha riproposto “Stelle in fiamme” , un mio serial del 1990 , su Rai Storia: gli amori e le avventure di Marilyn, Ingrid Bergman, Rita Hayworth, Orson Welles, Humphrey Bogart…
La riprosta ha avuto successo e tornerà dal 9 ottobre sempre su RaiStoria alle 19. 30.
Il successo, dimostrabile in vario modo, permette di dire che il richiamo del grande cinema può rigenerarsi con efficacia, sia pure in parte, è ovvio. Lo può e deve fare generando una nuova narrazione, con uno stile in equilibrio creativo tra il documentarismo e la finzione che tenta di avvicinare la forza delle emozioni suscitate dal grande cinema e dalla loro straordinaria modernità. Vedere o meglio rivedere per credere.
La Mostra di Venezia, più degli altri anni, ha il merito di ricordare e di rendere omaggio con varie iniziative a un cinema alto anche quando era intrattenimento, alto perchè semplice e profondo.
La televisione deve “stare” in questa logica e non può cucire sulla Mostra stessa solo i servizi di attualità, i francobolli dei tg, i salamelecchi dei contenitori della chiacchiera sbrigativa, senza appeal.
Se Dio ha bisogno degli uomini, le televisioni hanno bisogno di dei, di divi veri.
Italo Moscati