Disegna con Fiore e Camilla Store 2 su Super! Fiore Manni: “Meglio uno stage di moda delle fiction. Occhio a Facebook”
Torna il programma De Agostini che insegna la moda alle bambine in modo educativo. E l’amatissima conduttrice si racconta a tutto tondo.
- Sua madre è Fiorenza Tessari e fa l’attrice: nota come storica interprete di Un posto al sole, è stata diretta tra gli altri al cinema da Pupi Avati e Dario Argento. Suo padre, Andrea Manni, è un regista con diversi film tv nel curriculum. Sua nonna, Lorella De Luca, è stata la star di Poveri ma belli di Dino Risi e Il bidone di Federico Fellini. Suo nonno, Duccio Tessari, è stato co-sceneggiatore di Per un pugno di dollari, diretto dall’amico Sergio Leone. Sua sorella di 15 anni ha dato voce alla bimba de L’eleganza del riccio vincendo un Premio come miglior doppiatrice esordiente.
Fiore Manni, la fashion designer di Super! (canale 47 del digitale), aveva mille agganci per imbucarsi qua e là. Ma ha smesso di fare l’attrice con la maggiore età, dopo i piccoli ruoli interpretati quando era piccola (ha recitato, tra le altre, nella fiction di RaiUno Una donna per amico).
Ora che ha 23 anni si è ritrovata a fare televisione come conduttrice, ma solo perché “Camilla Store è un format che sento totalmente mio”. Rispecchia la sua passione – oltre che i suoi studi – per diventare stilista.
Dopo la prima edizione che debuttò in esclusiva sul satellite arrivano in chiaro su Super!, in prima visione assoluta, le puntate inedite della seconda stagione di Camilla store, da lunedì 10 settembre – ogni lunedì – alle 16.00: “Vedrete le bambine più emozionate perché conoscono già il programma, mentre l’anno scorso erano intimorite perché non sapevano cosa fare”.
A precederle, da lunedì 3 settembre alle 16.00, un programma tutto nuovo dal titolo Disegna con Fiore. Si tratta di un spin-off in pillole, in cui Fiore non darà più solo lezioni di look, ma insegnerà come si disegnano i personaggi degli anime:
“Sono stata felicissima quando me l’hanno proposto. In ogni puntata presento un personaggio di mia invenzione e racconto un paio di aneddoti su di lui. Poi darò consigli pratici in pochi minuti, da come si fa la costruzione del corpo alle espressioni, con uno step alla volta”.
Tra le varie passioni della Manni (diventata a sua volta un lavoro) c’è, infatti anche quella di fumettista.
Per il fatto che il tuo programma va su Super!, che rispetto al canale De Agostini Dea Kids ha meno pretese di educare, ti senti più rilassata?
“Alla fine Camilla Store insegna molto lo stesso, è un bel mix tra l’educare e l’intrattenere. L’unica cosa cambiata è che posso utilizzare dei termini più da grandi, perché ci possono seguire ragazze oltre che bambine. Anzi, anche ragazzi visto che ho un pubblico maschile altrettanto fedele (ride, ndr)”.
[Le foto sono state scattate sul set della seconda edizione di Camilla store e sono tratte dal profilo Facebook di Fiore Manni]
Camilla Store – La prima puntata della prima stagione
La mia perplessità, nella prima edizione, è che le ragazzine rischiassero di emulare la tua “ossessione” per il mondo giapponese, a forza di vederti con tutti quei fiocchi in testa. Hai mai riflettuto su questo?
“Nella scorsa stagione solo uno stile ha respirato un trend giapponese, che poi era una rivisitazione, tutti gli altri erano occidentali: c’erano il glam rock o un look ispirato all’abbigliamento da skater, molto americani. Per le bambine prendo spunto da tutti i periodi storici della moda, oltre che dalle tendenze di adesso. Insomma, la passione per il Giappone è solo mia, l’ho applicata nel programma una volta soltanto perché c’era una bambina che era altrettanto appassionata e mi è sembrata una buona scusa. Sono sempre molto attenta ad andare incontro a quello che le partecipanti desiderano e a quello che sono: infatti non mi è mai successo che una bambina non fosse soddisfatta”.
Il canale ti dà carta bianca o orienta le tue scelte in base a ragioni editoriali?
“Ho avuto la fortuna che quasi sempre andasse bene la prima. Mi hanno dato fiducia sin da subito, prendendomi per quella che sono. Quella che vedete è un’immagine che mi corrisponde pienamente anche nella vita reale”.
Dal tuo stile dobbiamo aspettarci qualche cambiamento nelle nuove puntate?
“In realtà faccio sempre tre cambi d’abito durante il programma. Il primo è un abito lolita, che è anche un po’ il mio personaggio. Poi ho anche un look più sportivo e casual. E l’ultimo è un po’ più elegante. Ma anche quello è un gusto un po’ vintage e parigino”.
Che rapporto hai con le mamme in generale? Hanno fiducia in te?
“Mi piace quando mi fermano per strada con le loro figlie e sono le prime a farmi i complimenti. Significa che c’è qualcuno che si è già affezionato al programma.”
Cosa pensi veda in te una preadolescente di oggi?
“Posso dirti quello che ho capito parlando con le fan, perché non è che io voglia prendere meriti o ‘fare chissà quali viaggi’. Forse mancava un personaggio che insegnasse alle bambine ‘tu sei in grado di fare qualsiasi cosa’. O che dicesse a ognuna di loro ‘non c’è bisogno di diventare un Hannah Montana o essere una star per diventare fantastica, ma puoi esserlo in qualsiasi modo, anche facendo una cosa con le tue mani’. Di Camilla Store farei duecento miliardi di stagioni solo perché lancia un messaggio come questo”.
Il tuo profilo Facebook è assediato dai loro messaggi. Non hai qualche timore nel gestire la comunicazione sui social network con minorenni? Il canale ti dà qualche direttiva di comportamento?
“L’unica paura che ho, e cerco di ribadirlo il più possibile, è che soprattutto su Facebook qualcuno ricrei un profilo spacciandosi per me. Quando mi è successo per la prima volta ho fatto subito una segnalazione di massa. Una persona si è spacciata per me, chiedendo i numeri di telefono e gli indirizzi alle bambine. Alcune ingenuamente ci cascano, specie se non hanno dei genitori particolarmente attenti. Per il resto, sul mio Facebook personale, mi aggiungono in tantissimi e ricevo qualcosa come 200 messaggi al giorno. Cerco di rispondere a tutti, non ai messaggi privati, ma almeno in bacheca”.
Insomma, sei un po’ la risposta italiana a Laura Esquivel, altro neo-acquisto di Super! seguitissima dai teen. Che ne pensi di lei?
“Non ci siamo mai incontrate. Non mi è ancora capitato di vedere niente di suo (glissa diplomatica, ndr). In comune con lei ho la passione per la musica, visto che suono il basso. In fondo moda e musica sono due forme di creazione. Abbiamo spiriti artistici affini, diciamo”.
Anche la Esquivel ha esordito come baby-attrice. Tu perché hai smesso facendo tutt’altro?
“Non mi piaceva da piccola recitare. Col fatto che mia madre, mio padre, i miei nonni facevano cinema e televisione, io tendevo a non volerne sapere. Quando una cosa ce l’hai sotto gli occhi non ti attira più di tanto. Ho iniziato a cucire a 7 anni e mi dicevo: ‘Da grande farò la stilista o la fumettista’. Ogni tanto facevo qualche comparsa perché mi servivano soldi per comprare materiale da disegno, ma senza un reale interesse. Ho sempre avuto le idee molto chiare su quello che avrei voluto fare”.
Ma per Camilla Store ti ha aiutato essere una figlia d’arte?
“No, perché ho beccato l’annuncio dei provini nella bacheca dell’università. In quel momento non avevo lavoro. Mi hanno raccontato del format ed è stata la prima volta in cui mi sono realmente interessata a qualcosa che faceva parte del mondo dello spettacolo. Se fosse stata una fiction non avrei accettato”.
Che studi hai fatto?
“Ho finito lo Ied a giugno, ho dato la tesi e il giorno dopo sono stata chiamata per un colloquio con la Guess. Adesso inizio come stagista, la prima esperienza di lavoro nella grande macchina della moda. Da settembre inizio a lavorare per l’Ufficio Stile Uomo. Sin da piccola il mio sogno era di fare la linea uomo”.
Insomma, conduci un programma tv ma hai una vita reale pienissima. Da spettatrice in tv cosa guardi?
“Con le mie colleghe dell’università Project Runway (un reality show per aspiranti designer, ndr) era molto divertente da seguire. Loro fanno quello che noi facevamo durante gli esami. Per il resto non ho mai tempo per guardare la tv. Tra la facoltà e le registrazioni a tempo pieno sul set… Se ho tempo libero preferisco andare al cinema”.
Qual è l’ultimo film che hai visto e consiglieresti?
“The Avengers. Io non sono una grande appassionata di fumetti Marvel, ma questo – a differenza di altri – è molto divertente. Non hai il punto morto sull’excursus del personaggio che rischi di non conoscere. E’ un party con tantissimi supereroi”.
E i tuoi gusti musicali quali sono?
“Seguo gruppi molto vari, comprese delle boy band coreane non troppo note. Di quelli conosciuti mi piacciono Muse, Franz Ferdinand, Sex Pistols… I miei generi sono l’indie-rock e il punk. Ma ascolto anche Emilie Autumn, che fa musica ispirata alla condizione della donna nell’epoca vittoriana e suona il violino elettrico. E mi piace Goran Bregovic come Ciajkovskij. Ah, scusami se parlo velocissimo”.
No, figurati. Anzi grazie… Avrei voluto chiederle dei cantanti dei talent show o dei bambini di Antonella Clerici, ma questa ragazza vive in un mondo tutto suo. O meglio, in un microcosmo giovanile altrettanto esistente, ma che dalla generalista è lontano anni luce. E che la generalista, proprio per questo, non riuscirebbe a rappresentare senza snaturarlo.