Premio Campiello 2012 – Cinquetti: “Arisa è sempre un po’ infantile” (video)
Nella serata condotta da Bruno Vespa volano scintille.
Gigliola Cinquetti è uno dei misteri più insondabili della Rai degli ultimi anni. Una gloriosa cantante del passato, sopravvissuta grazia ai diritti di qualche indimenticato evergreen, è riuscita a insediarsi nella tv di stato, in una veste a metà tra la cerimoniera e l’ospite d’onore.
Con il suo approdo al Premio Campiello 2012 è riuscita, per la prima volta, a rubare la scena al padrone di casa indiscusso, Bruno Vespa. Competeva a lei, infatti, introdurre le esibizioni musicali, con una verbosità che non riusciva a nascondere un certo compiacimento (ma non era lei quella che, ai tempi di Pronto Elisir, non voleva più sentirsi nominare Non ho l’età?).
Nel video qui in alto potrete constatare con le vostre orecchie la falsa modestia della cantante-conduttrice, stigmatizzata dallo stesso Vespa (mentre intanto una discretissima Anna Valle non proferiva quasi parola). In quanto “scrittrice” lei stessa si è candidata a partecipare alla prossima edizione del Campiello.
Poi lei e Vespa hanno fatto di tutto per mettere in soggezione Arisa, che come sempre ha risposto a tono contro ogni ipocrisia da circostanza.
Prima Vespa ha ricordato com’è cambiata rispetto alla ragazzina che andò da lui a Porta a Porta. E Arisa l’ha liquidato con un gelido “si cresce”. A questo punto la Cinquetti ha raccolto l’assist del collega umiliando l’ospite:
“Dalla voce però non si direbbe. Lei è sempre un po’ infantile”.
E qui Vespa ha sottolineato sadicamente la reazione:
“Oddio, una collega che dice una voce un po’ infantile… Un gran complimento?”.
La Cinquetti ha replicato:
“E’ un complimento… C’è tutto il tempo”.
Dopo che Arisa ha interpretato, magistralmente come sempre, La notte, era arrivato il momento di promuovere il suo libro, Il paradiso non è un granché. Peccato che la Cinquetti ne abbia storpiato il titolo, introducendolo con fare approssimativo come “Il paradiso può attendere”.
Subito dopo ha sottolineato che la protagonista si chiama Marisa e che, quindi, con l’autrice non c’è molta differenza. Arisa, invece, ha risposto piccata:
“No no, fa la differenza”.
Nei salotti più buoni si nascondono le falsità e cattiverie peggiori. Ancora una volta tanto di cappello ad Arisa, uno dei talenti più sinceri di nuova generazione.